Tutto è andato bene

Rossella è nata...sul divano di casa

Non c’è stato tempo di correre in ospedale, così papà Giuseppe è diventato ostetrico per necessità.

Rossella è nata...sul divano di casa
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Rossella aveva una gran fretta di nascere e ha fatto davvero una bella sorpresa a mamma e papà. Alle 4.24 di sabato 29 giugno è venuta alla luce sul divano di casa. Un’esperienza incredibile e inaspettata quella vissuta da una coppia di giovani genitori residenti a Desio, papà Giuseppe La Marca, di 25 anni, che lavora in Trenitalia, e mamma Luana Longhi, 27 anni.

Ha fretta di nascere, papà diventa ostetrico per necessità

Rossella non ha aspettato l’ambulanza, ha deciso di nascere nel soggiorno di casa. Mentre lo racconta, papà Giuseppe è lucido ed emozionato al tempo stesso. Ricorda così l’evento di pochi giorni fa, quello che l’ha reso padre per la seconda volta (mamma e papà sono genitori anche del piccolo Tommaso di 4 anni), in un modo totalmente inaspettato ed emozionante: "La mia compagna, Luana, si è svegliata alle 4 del mattino perché voleva farsi una doccia per rinfrescarsi. Poi, però, mi ha chiamato perché le contrazioni si stavano facendo più intense".

I due desiani non erano particolarmente agitati, dato che il termine per la nascita della bambina sarebbe stato il giorno successivo, il 20 giugno, e tutto stava procedendo secondo i tempi prestabiliti.
"Eravamo regolarissimi, allora ho chiamato mio papà per farlo venire a prendere Tommaso, per tenerlo con sé mentre noi ci avviavamo in ospedale, solo che poi le cose sono cambiate da un momento all’altro e tutti i nostri piani son stati scombussolati".

Il travaglio è arrivato velocemente e i due neo genitori hanno agito di conseguenza: "Ho riguardato a che punto fossero le contrazioni e Luana ha iniziato a dire di sentir spingere molto forte. E’ stato in quel momento che ho chiamato il 118 per far arrivare un’ambulanza quanto prima. Non mi sarei mai aspettato quello che è successo subito dopo".

La chiamata ai soccorsi

Erano le 4.19 quando papà Giuseppe ha chiamato il numero di emergenza e ha aiutato la compagna a spostarsi dal bagno sul divano, per vestirsi e prepararsi con più agio all’arrivo del mezzo di soccorso.
"In realtà la bimba non ha aspettato nemmeno il tempo che arrivassimo vicino al divano: Luana ha detto che sentiva la testolina quasi di fuori, ho controllato ed effettivamente si intravvedeva proprio la prima metà del capo. Non ho esitato. Ho preso degli asciugamani e ho fatto stendere la mia compagna sul divano. Non so come spiegarlo, ma quattro minuti dopo la bambina è nata e l’ho presa in braccio. E’ stata un’esperienza unica".

A quel punto papà Giuseppe ha richiamato il 118 e gli operatori gli hanno spiegato passo passo cosa dovesse fare in attesa dell’ambulanza. "Sono stati davvero bravi, professionali e precisi - dice - Erano sbalorditi che solo pochi minuti prima li avessi chiamati per far arrivare l’ambulanza e invece già reggevo mia figlia in braccio. Mi hanno spiegato dove dovessi adagiare la bambina e io ho seguito le indicazioni".
Rossella ha emesso il primo vagito proprio tra le braccia del papà, che è diventato «ostetrico» un po’ per scelta e un po’ per necessità.

"Appena mi hanno spiegato la manovra esatta per farla piangere, è arrivata l’ambulanza", continua.
In quel momento era la mamma a sorreggere la bambina tra le braccia. "A quel punto è arrivata un’ostetrica che ha applicato delle mollette sul cordone ombelicale della bambina e mi ha chiesto se volessi tagliarlo io o se mi facesse impressione. Le ho risposto che dopo tutto quello che avevo visto fin lì non sarei certo rimasto sconvolto dal taglio. E’ stata una grande emozione".

Papà Giuseppe ha fatto tutto, dall’inizio alla fine

"Quando sono arrivato in ospedale mi hanno subito rassicurato sul fatto che la bambina era sana come se fosse nata in una vera e propria sala parto". Pesava 2,890 chili. Rossella è stata ricoverata alle 7 di mattina e dopo i consueti tre giorni di ricovero è tornata di nuovo a casa insieme alla sua mamma.
"Da un lato è stato bello far nascere la nostra bambina, dall’altro meno, perché poteva succedere qualsiasi imprevisto - commenta Giuseppe La Marca - Per fortuna ero convinto di quello che stavo facendo e non mi sono fatto prendere dal panico. Ma ammetto che appena l’ambulanza è andata via da casa con mia figlia e la mia compagna a bordo ho iniziato a sudare freddo. Durante il travaglio e il parto ho cercato di stare il più calmo possibile, ma poi mi è salita l’adrenalina tutta in un colpo solo".

Un’esperienza che non capita tutti i giorni e che mai avrebbero pensato potesse succedere a loro, quella successa ai due desiani.

"Anche la mia compagna era un po’ impaurita durante il momento del parto, però ha tenuto duro ed è avvenuto tutto davvero molto velocemente - continua Giuseppe - Tommaso è stato molto felice di poter stringere tra le braccia la sua sorellina. Lui fortunatamente è rimasto addormentato durante tutto il tempo, era nella sua cameretta e non si è accorto di nulla. Poi è arrivato mio papà che se l’è portato a casa, mentre io sono corso in ospedale. Ora siamo pronti a ripartire per questa nuova bellissima avventura in quattro".

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