Anziani

Rsa Covid free, l'appello: "Ora riapritele, servono abbracci veri"

Il Comitato Orsan si sta battendo per avere date certe per la ripresa in presenza

Rsa Covid free, l'appello: "Ora riapritele, servono abbracci veri"
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I parenti e i familiari degli anziani nelle Rsa alzano la voce e chiedono alla Regione e all’assessore al Welfare Letizia Moratti di indicare subito una data certa per la ripresa, in presenza e nel pieno rispetto dei protocolli sanitari anti-contagio, delle visite all’interno delle strutture.

L'appello del comitato Orsan

La battaglia del neocostituito comitato Orsan "Open Rsa Now" intende restituire un contatto in presenza ai  65mila ospiti ricoverati nelle 717 residenze sanitarie assistenziali  lombarde che si occupano di  anziani e  disabili fisici e psichici. “Da ormai più di un anno, causa Covid, familiari e amici non possono sfiorare, guardare negli occhi o stringere una mano ai propri cari ricoverati all’interno delle strutture – denuncia Dario Francolino, presidente del neo costituito comitato Orsan – Open RSA Now, con sede a Monza - Al massimo lo possono fare solo attraverso le sale degli abbracci, quando esistono, o delle fredde videochiamate. Occorre fare di tutto, visto l’arrivo della bella stagione con la possibilità di incontrarsi anche all’aperto, per riportare i nostri anziani e le loro famiglie alla normalità di relazione, fatta dell’odore che emana un corpo conosciuto, di voci che arrivano chiare, di incroci di sguardi limpidi. Cose che solo le visite in presenza permettono, non certo il vetro e nemmeno il nylon, surrogati artificiali".

Le Rsa sono Covid free, perchè aspettare?

La presa di posizione delle famiglie nasce da un assioma chiarissimo: visto che, al 10 aprile 2021, tutti i 65.463 ospiti delle RSA lombarde hanno ricevuto almeno una dose del vaccino anti-Covid 19 e l’86% entrambe, cosa si aspetta ancora? "Il nostro slogan è: Dalle poche stanze degli abbracci ai tanti abbracci nelle stanze. Perché un abbraccio allunga la vita. Regione Lombardia deve indicare subito una data certa per la ripartenza delle visite in presenza dei familiari nelle Rsa”, aggiunge Francolino. Senza contare che gli incontri tra gli ospiti  e i loro famigliari sono da sempre parte integrante della terapia, come descritto nelle indicazioni generali del documento “Disposizioni per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali socio assistenziali, sociosanitarie e hospice e indicazioni per i nuovi ingressi nell’evenienza di assistiti positivi nella struttura”, elaborato dalle Direzioni Generali Programmazione Sanitaria e Prevenzione del Ministero della Salute il 30 novembre 2020.

Crisi della solitudine

Non c'è da sottovalutare, infatti, gli effetti sugli anziani di queste lunghe chiusure. “Poiché l’isolamento sociale e la solitudine rappresentano motivo di sofferenza e importanti fattori di rischio nella popolazione anziana per la sopravvivenza, lo stato di salute fisica e mentale, in particolare per depressione, ansia e decadimento cognitivo/demenza, come documentato da ampia letteratura scientifica, debbono essere assicurate le visite dei parenti e dei volontari per evitare le conseguenze di un troppo severo isolamento sulla salute degli ospiti delle residenze. Le visite devono essere effettuate in sicurezza tramite adeguati dispositivi di protezione e adeguate condizioni ambientali”, aggiunge il comitato. E ancora: “Le direzioni sanitarie debbono perciò predisporre un piano dettagliato per assicurare la possibilità di visite in presenza e contatti a distanza in favore degli ospiti delle strutture”. Indicazioni operative che sono però purtroppo rimaste solo sulla carta, bloccate dai rimpalli di responsabilità tra le Istituzioni (Ministero della Salute, Regioni e Comuni) e le direzioni sanitarie delle singole strutture residenziali per anziani.

L'appello alla Regione

Da qui l'appello a Regione Lombardia. “Ci appelliamo al Presidente Fontana, all’assessore al Welfare Moratti, al presidente e ai consiglieri membri della III Commissione permanente Sanità e politiche sociali di Regione Lombardia affinché accendano i riflettori su questa situazione di grande fragilità che ormai da un anno gli utenti delle Rsa, i disabili fisici e psichici e i loro familiari e parenti stanno vivendo sulla propria pelle, ridando un po’ di fiducia e speranza attraverso l’indicazione di una data certa per la riapertura alle visite in presenza , con l’elaborazione e l’adozione di un protocollo chiaro e ben definito su basi solo ed esclusivamente scientifiche". Francolino ha tratto l'occasione proprio dopo che Moratti nella visita al Trivulzio faceva riferimento ai contagi zero nelle strutture. "Ecco ora ci aspettiamo che alle parole seguano i fatti e vengano riaperte subito le visite in presenza a parenti, familiari e amici degli ospiti delle Rsa che sono in lockdown e isolamento forzato ormai da più di un anno. Se le nostre istanze non dovessero essere accolte o quantomeno ascoltate dalle Istituzioni regionali come comitato siamo pronti, già dalla prossima settimana, a compiere un gesto dimostrativo forte”.

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