Cronaca

Sale gioco e slot: il Consiglio di Stato annulla i limiti orari di Monza

L'ordinanza del 2018 firmata dal sindaco Dari Allevi aveva come scopo il contrasto alla ludopatia

Sale gioco e slot: il Consiglio di Stato annulla i limiti orari di Monza
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Sale gioco e slot: il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento voluto dal Comune di Monza che prevede limiti orari al loro funzionamento. Una lotta ben precisa, quella ingaggiata dall'Amministrazione, volta al contrasto alla ludopatia. Ma che aveva sollevato non poche proteste tra i gestori delle sale giochi.

Un'ordinanza per contrastare la ludopatia

L'Amministrazione, con un'ordinanza del sindaco Dario Allevi del 2018 (preceduta dall'approvazione in Consiglio comunale di un Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d'azzardo) aveva di fatto imposto una forte regolamentazione negli orari: macchinette spente dalle 23 alle 14. Una misura che ha dato i suoi frutti, visto che in tre anni il numero delle slot machines presenti in città è crollato del 25 per cento.

Il ricorso

Ma se in molti hanno accolto di buon grado il provvedimento, altri (i gestori delle sale slot) non sono stati a guardare e sono passati al contrattacco. Così ha fatto la Adda Gestioni Spa che ha proposto un ricorso straordinario contro il Comune di Monza e l'Asst. Ricorso che è stato accolto dal Consiglio di Stato che ha deciso di  annullare l'ordinanza sindacale del Comune di Monza che prevede lo stop di sale e apparecchi da gioco dalle 23 alle 14.

"Provvedimento troppo restrittivo"

Una decisione che si basa sull'intesa adottata da Stato ed enti locali nel settembre del 2017 che prevede che le caratteristiche dei punti di gioco e i criteri per la loro distribuzione siano stabiliti dalla Conferenza Unificata. L'accordo indica anche una serie di misure generali per il riordino del settore: sull'aspetto temporale è prevista la possibilità di interrompere "per sole 6 ore complessive al giorno l’uso degli apparecchi da gioco lecito" e tale distribuzione "deve essere stabilita di intesa con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli".

Nel caso di Monza, quindi, la norma sui limiti orari è stata ritenuta "particolarmente restrittiva", come si legge nel provvedimento del Consiglio di Stato, e "contrasta con l’espressa previsione dell’Intesa". Il provvedimento, si continua a leggere, è stato adottato "senza una approfondita istruttoria" che giustifichi "sul piano della adeguatezza e della proporzionalità" l'adozione dei limiti.

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