La testimonianza

Salvato per miracolo da un infarto: "Ringrazio i medici di Carate e Desio"

Il racconto di Pasquale Santoro, 52 anni, operato due volte al cuore e ricoverato in Terapia intensiva.

Salvato per miracolo da un infarto: "Ringrazio i medici di Carate e Desio"
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Un dolore intenso alla spalla destra all’ora di pranzo, la decisione di rivolgersi al Pronto soccorso di Carate dove gli accertamenti confermano un infarto in corso. La corsa a sirene spiegate in autoambulanza a Desio, un doppio intervento al cuore, la Terapia intensiva. Istanti in cui la vita resta davvero appesa ad un filo sottilissimo.

La corsa a Carate, l'intervento a Desio

Si dice «miracolato» Pasquale Santoro, classe 1973, casa ad Agliate, un passato da manager degli eventi ciclisti (è stato «braccio destro» di Giuseppe Rivolta, storico presidente del Velo Club e direttore del Giro Rosa, la gara a tappe più importante del ciclismo femminile). A distanza di una quarantina di giorni dalle dimissioni, Santoro ha voluto ringraziare, attraverso il nostro settimanale, i medici dell’ospedale di Carate Brianza e quelli di Desio, «gli angeli» - come li chiama - che si sono «presi cura di lui».

Era il primo pomeriggio del 3 febbraio quando il 52enne caratese, dopo ore con un insistente fastidio alla spalla destra, decide di raggiungere il Pronto soccorso cittadino. Il tracciato dell’elettrocardiogramma è pulito. Non così gli accertamenti degli esami del sangue: c’è in corso un infarto, la sentenza dei medici. A Desio gli applicano due «stent» per riparare le arterie ostruite.

«Forse non hanno ancora inventato le parole giuste per dire grazie in questi casi, ma posso dire che mi hanno letteralmente salvato la vita», racconta Santoro in una lettera alla redazione del Giornale di Carate.

"Sono stati i miei angeli"

«All’uscita dall’ospedale, sotto la pioggia, ho pianto. Ho pensato alle tante persone che sono state in ansia per me in quei giorni. Ho detto grazie al mio cuore per non avermi abbandonato così presto - scherza - ma non avevo ancora trovato il modo per dire grazie al personale e ai medici di Carate e Desio, in particolare al dottor Marco Polese. Lo faccio soprattutto in un momento così particolare in cui si ritrova la Sanità pubblica, dove, non lo nascondo, si ha tanta paura d’incappare nelle mani sbagliate e lo faccio soprattutto perché sempre più spesso sento parlare male dei nostri ospedali. Mi hanno salvato la vita, come degli angeli che dall’inizio alla fine si sono presi cura di me, hanno agito con tempestività e soprattutto con molta professionalità. Prima di essere professionisti ho trovato in loro, nei loro occhi, uomini e donne, con tanta umanità e molta empatia - prosegue Santoro - Là dentro mi sentivo tranquillo, quando sono uscito ho iniziato a rendermi conto di essere arrivato davvero a un passo dalla morte. Eppure la morte in sé non mi ha mai fatto paura, ma ho avuto paura del pensiero di non vedere più il sorriso dei miei cari e soprattutto delle mie due figlie. A quaranta giorni da quella disavventura - conclude il 52enne caratese - devo tutto ai medici che mi hanno salvato...».

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