Obbligo vaccinale

Sanitari no vax, al via lettere di sollecito. La metà non risponde

Ne sono state inviate 3600 in tutta la Brianza. Rischiano conseguenze

Sanitari no vax, al via lettere di sollecito. La metà non risponde
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Sono partite 3600 lettere di sollecito agli operatori sanitari non ancora vaccinati sotto l’Ats Brianza (che comprende la provincia monzese e Lecco). La metà circa però non ha risposto e ha ricevuto un ulteriore sollecito.

Inviate 3600 solleciti ai sanitari no vax

Applicando il principio dell’obbligo vaccinale per le professioni sanitarie secondo quanto previsto da apposito decreto convertito in legge, Ats Brianza ha inviato circa 3600 lettere a operatori sanitari (di cui 764 medici e 877 infermieri) residenti nelle province di Lecco e Monza.
I 3600 nominativi sono stati inviati ad Ats da Regione Lombardia che ha incrociato i dati degli iscritti alle professioni verificando l’avvenuta vaccinazione. La lettera chiede conferma delle mancata vaccinazione e il motivo (per esempio un esonero sanitario in caso di accertato pericolo per la salute o per una recente positività al virus) o, chiaramente, documentazione di avvenuta vaccinazione, o prenotazione effettuata.

Secondo appello

«Al momento sono già state inviate 1152 “seconde lettere” a coloro i quali era stata inviata “prima lettera” via pec e che non hanno risposto entro i 7 giorni dal ricevimento della pec e che non risultano ancora vaccinati/prenotati - ha spiegato Ats Brianza in una nota - In questi giorni si stanno anche analizzando le risposte ricevute alla “prima lettera”, così da verificare se documentazione esibita è corretta o occorre procedere con la “seconda lettera”. Questa “seconda lettera” è un invito formale ad assolvere l’obbligo entro 7 giorni.
Per coloro che non lo produrranno o non daranno risposta, verrà fatta segnalazione all’ordine professionale al quale risultano iscritti e al datore di lavoro».
Il provvedimento del Governo prevede che l’ordine sospenda l’iscritto e che il datore di lavoro cambi mansione al dipendente individuando un incarico in mansione non ritenuta a rischio contagio o, ove non possibile, lo sospenda senza retribuzione.

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