Scandalo protesi consegnata in Procura la perizia su interventi di Manzini

La relazione tecnica di parte esamina nel dettaglio gli interventi da lui effettuati con le protesi della Ceraver.

Scandalo protesi consegnata in Procura la perizia su interventi di Manzini
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Scandalo protesi: depositata in Procura una relazione tecnica di parte che esamina nel dettaglio gli interventi effettuati da Claudio Manzini

Scandalo protesi nuovi sviluppi

“Dalla consulenza emerge come la scelta delle protesi Ceraver sia stata dettata esclusivamente da specifiche valutazioni di carattere tecnico sulle caratteristiche delle protesi, in relazione alla tipologia del paziente e delle sue esigenze terapeutiche”. Così i legali di Claudio Manzini che questa mattina hanno depositato in Procura a Monza una relazione tecnica di parte che esamina nel dettaglio gli interventi da lui effettuati con le protesi della Ceraver.

L'indagine

Manzini, lo ricordiamo, è il chirurgo ortopedico della Clinica Zucchi di Monza ai domiciliari con l’accusa di aver percepito denaro per l’utilizzo dei protesi della Ceraver, nell’ambito della maxi inchiesta monzese su un presunto giro di tangenti nella sanità.

Le dichiarazioni dei legali

Gli avvocati Lucilla Tassi e Claudio Schiaffino hanno rilasciato alcune dichiarazioni ad Ansa: “Sono stati presi in esame oltre un centinaio di casi, con un’analisi approfondita di tutti gli interventi e il post operatorio. Nessun paziente del nostro assistito ha mai avuto complicazioni o altri tipi di problemi a seguito degli interventi”.

"Protesi adatte al tipo di intervento"

In merito ai commenti sulla dubbia validità delle protesi emersi nelle carte dell’inchiesta i legali hanno precisato che “le protesi Ceraver, per le quali vi sono fior fior di certificazioni e studi, in letteratura sono particolarmente indicate proprio per gli interventi effettuati da Manzini”. Infine Tassi ha concluso “siamo fiduciosi che questa relazione faccia chiarezza sull’operato di un chirurgo stimato ed apprezzato e che continua a ricevere lettere e manifestazioni di affetto da parte dei suoi pazienti”.

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