Scarcerato il ladro della Reggia, ora ai domiciliari

Il 54enne residente a Giussano ora e ai domiciliari. Aveva rubato l'incasso pari a 45mila euro contando sull'appoggio di due complici

Scarcerato il ladro della Reggia, ora ai domiciliari
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Scarcerato il ladro della Reggia, ora ai domiciliari

Cinque mesi dietro le sbarre

Il ladro della Reggia è stato scarcerato. Dopo quasi cinque mesi dietro le sbarre, il magazziniere 54enne di Giussano, (ritenuto colpevole di aver rubato lo scorso gennaio gli incassi delle visite guidate e della libreria per complessivi 45mila euro), ora è agli arresti domiciliari. L'uomo aveva potuto contare sulle informazioni di due "basisti": la sua convivente 24enne addetta alla biglietteria e una guardia di sorveglianza 41enne in servizio alla Villa Reale.

Il furto del 9 gennaio

Tempistica da record, movimenti calibrati tanto da non finire ripresi da alcuna telecamera di videosorveglianza, il maxi furto da quarantamila euro è stato un caso intricato per il commissariato di viale Romagna. I sospetti e le ipotesi si erano susseguiti per oltre una settimana, durante la quale, per motivi di segreto istruttorio, poche erano state le conferme da parte degli investigatori. Ripartendo dai fatti, i ladri si erano introdotti all’interno della teoricamente blindatissima Villa Reale di Monza, eludendo gli allarmi ed erano arrivati dritti nella sala dove si trova la cassaforte della biglietteria, riuscendo ad aprirla in pochissimi minuti, utilizzando una sostanza corrosiva gettata con precisione sul tastierino della combinazione. Da lì, con quarantamila euro nel sacco (parte dei soldi sono stati rubati anche al book store interno alla Reggia), i ladri erano riusciti a fuggire in meno di venti minuti, quando cioè la vigilanza privata è arrivata sul posto. Nessun segno tangibile di scasso sulle porte principali di accesso, tutte allarmate a quanto sembra, la velocità e la prontezza di riflessi nel saper evitare di far scattare repentinamente l’allarme, riuscendo ad evitare le decine di telecamere di sorveglianza interna predisposte per monitorare lo stabile che rappresenta l’eccellenza monzese in Italia, il modus operandi degli ignoti malviventi fa pensare ad una banda perfettamente organizzata. (Articolo estratto dal Giornale di Monza del 17 gennaio 2017).

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