Carabinieri

Schiaffi e mani sul collo all'ex compagna incinta

L'uomo, un 41enne domiciliato a Giussano, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Seregno

Schiaffi e mani sul collo all'ex compagna incinta
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Aggrediva la compagna incinta con schiaffi e mani sul colo. Gesti ai quali aggiungeva umiliazioni di ogni tipo. Dopo la violazione del divieto di avvicinamento, l'uomo è stato arrestato.

Vessazioni e umiliazioni all'ex compagna incinta

I carabinieri del Comando Stazione di Seregno hanno arrestato un giussanese di 41 anni residente in provincia di Torino, ma di fatto domiciliato a Giussano, imputato per i reati di maltrattamenti in famiglia e per le numerose violazioni del divieto di avvicinamento alla ex compagna, una 36enne comasca residente nel Torinese.

Il provvedimento è un aggravamento delle misure cautelari dell'allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla donna  e ai luoghi da questa abitualmente frequentati e dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria
Esso trae origine dalla richiesta avanzata dai carabinieri di Seregno per le reiterate violazioni del divieto di avvicinamento e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misure alla quali era sottoposto dal mese di agosto 2022.

Un incubo durato anni

In particolare, dal 2018 al 2022, durante il periodo di convivenza con la vittima, il 41enne, abusando frequentemente di bevande alcoliche così da porsi in stato di ubriachezza, assumendo sostanze stupefacenti e con  un atteggiamento violento e spaccando arredi e mobilia (per esempio un lavio e il barbecue), ha  ripetutamente minacciato la compagna convivente di morte, in talune occasioni aggredendola, mettendole le mani al collo, colpendola con schiaffi sul volto e sul corpo, spingendola e facendola cadere a terra, in almeno due occasioni picchiandola anche mentre era incinta, insultandola e umiliandola con vari epiteti, sminuendola, facendola sentire grassa e non apprezzata. In tal modo l’uomo avrebbe maltrattato la sua compagna costringendola a subire continue aggressioni fisiche e umiliazioni morali e così facendola vivere in uno stato di prostrazione sia fisica sia morale.
Il tutto con l'aggravante di aver commesso i fatti in nei confronti di donna in gravidanza, in presenza del figlio minore di due anni e in costante stato di ubriachezza.

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