L'intervista

Scuole serali nella Fase 2: "Molti studenti lavoratori faticheranno a seguire le lezioni"

"Il rischio è che vi sia un alto numero di abbandoni"

Scuole serali nella Fase 2: "Molti studenti lavoratori faticheranno a seguire le lezioni"
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Con l'avvio della Fase 2 - e dunque con la ripresa delle attività produttive - gli studenti delle scuole serali, alle prese con turni e orari differenti rispetto a quelli che hanno preceduto l'emergenza sanitaria, faticheranno a seguire regolarmente le lezioni.

Orari sempre più flessibili

A sostenerlo è il professore, nonché vicepreside, Luca Losi che da decenni insegna al serale del «Mosè Bianchi» di Monza. "Già negli ultimi anni gli studenti  hanno dovuto garantire una grande flessibilità, quanto a orario lavorativo. Figuriamoci ora che i datori devono recuperare il fatturato perso col lockdown".

L’emergenza sanitaria, dunque, non farà che esasperare una tendenza che già da anni era in atto. "Un tempo gli studenti erano tutti puntualissimi - ha spiegato Losi - Ho iniziato a lavorare nel 1984 e all’epoca alle 18 erano tutti sui banchi. Ma le cose cose sono cambiate. I datori di lavoro vogliono una disponibilità assoluta, che va ben oltre le canoniche otto ore giornaliere. A maggior ragione adesso che, col coronavirus, tutto il mondo produttivo o quasi si è fermato per due mesi".

"Dovremo andare incontro alle esigenze degli studenti"

La scuola serale dunque dovrà, secondo Losi, adeguarsi. "Dovremo andare incontro alle esigenze degli studenti con strumenti ancora più flessibili - ha sottolineato il professore - Sulla didattica a distanza abbiamo qualche vantaggio sul diurno. A partire dalla riforma del 2012, le serali devono garantire il 20 per cento delle lezioni on line. Ciò significa che, da tempo, almeno un’ora di lezione su 5 è a distanza".

Didattica on line, le difficoltà non mancano

"Si dovranno garantire ottime lezioni on line e materiale adeguato che gli studenti possano trovare sulle varie piattaforme". I problemi, tuttavia, non mancano. "Abbiamo riscontrato diverse criticità, soprattutto in relazione agli studenti che sono nativi digitali - ha concluso Luca Losi - Può sembrare un paradosso, ma è con i più giovani che si fa più fatica. Questo perché, spesso, hanno solo il cellulare. Niente pc o tablet a casa e ciò rende più difficoltosa la fruizione delle lezioni on line".

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