"Senza mano non puoi fare calcio". Si impunta e ce la fa
Gaspare Italiano non si è arreso e ha trovato chi gli ha dato una possibilità.
E’ nato così, senza la mano sinistra, ma Gaspare Italiano, 32 anni, monzese, ha sempre praticato qualsiasi sport. Nei giorni scorsi però, alla richiesta della consueta visita sportiva agonistica per il calcio, effettuata in un centro medico diverso dal solito, è stato vittima di un episodio a dir poco spiacevole.
"Senza mano non puoi fare calcio"
"La eseguo da anni in un altro centro medico e sono sempre risultato idoneo e non ho mai avuto un problema, ecco, stavolta invece all'ingresso per la visita sono stato "stoppato" subito dal medico di turno che, restituendomi tutti i miei documenti, mi ha annunciato che non avrebbe potuto darmi l'idoneità a causa della mia disabilità", ha raccontato il monzese.
Una vera e propria doccia fredda, soprattutto alla luce delle prestazioni dei campioni paralimpici che tutti abbiamo ammirato in Tv qualche settimana fa (compresi i campioni di nuoto senza braccia, giusto per fare un esempio). "Mi è stato detto che chi ha una disabilità come la mia o simile non può praticare sport di contatto, in quanto, in caso di infortunio ad un altro arto sano, si aggraverebbe la mia condizione - ha spiegato il ragazzo - Sul momento sono rimasto basito, fino a che lo stupore si è trasformato in rabbia e mortificazione quando, con tutta semplicità, il medico ha dichiarato che ai disabili fisici è preclusa (secondo lui) la pratica degli sport di contatto e che lui non si sarebbe mai assunto la responsabilità di dichiararmi idoneo, sostenendo che avesse sbagliato chi mi avesse dato la possibilità precedentemente".
"Vorrei che venga fatta sensibilizzazione"
Il monzese non ha potuto fare altro che andarsene mortificato. Ma qualche ora dopo è subentrata la volontà di "cambiare una certa mentalità" e la voglia di denunciare pubblicamente l’accaduto.
"Nel 2021 ritengo siano inaccettabili tali giustificazioni che sono leggermente discriminatorie e vorrei che venga fatta sensibilizzazione sull'argomento. A una persona con disabilità fisica non può e non deve essere preclusa l'attività sportiva e chi ha disabilità non deve farsi abbattere da chi sostiene queste "tesi". Provate tutto e valutate sulla vostra pelle e con la vostra testa se uno sport fa o non fa per voi".
Si impunta e ce la fa
Nel frattempo il monzese è riuscito a ottenere il certificato di idoneità sportiva in un’altra struttura per poter continuare a giocare a calcio nell’Aso San Rocco come ha sempre fatto. "Lo sport è e deve essere inclusione, privarci dello sport è come alzare una bandiera, non dobbiamo permetterlo", ha poi dichiarato.