Sequestrata una cava abusiva che stava per essere trasformata in una discarica di rifiuti
Denunciati due imprenditori della zona.
Si è conclusa con il sequestro preventivo di un’area e la denuncia di due imprenditori l’operazione condotta dagli agenti di Polizia Provinciale, su delega della Procura di Monza, che ha portato alla scoperta di una cava abusiva di terra e argilla nel Comune di Cesano Maderno, in via Groane, nei pressi del Parco delle Groane.
Sequestrata una cava abusiva che stava per essere trasformata in una discarica di rifiuti
Dopo una complessa indagine, numerosi accertamenti di natura tecnica, perquisizioni e ricognizioni e l’esame di notevole documentazione, gli agenti hanno individuato l’area di due ettari utilizzata come cava abusiva di terra e argilla, da cui erano stati illecitamente asportati 70.000 metri cubi del pregiato materiale da costruzione.
Di fatto l’area era destinata all’edificazione di siti commerciali-industriali e non era, pertanto, inserita nel piano cave di Regione Lombardia: la società proprietaria dell’area aveva invece attivato una vera e propria cava abusiva escavando e vendendo una quantità notevole di argilla che Arpa Lombardia, che ha supportato le indagini, ha stimato essere pari a circa 70.000 metri cubi.
E’ stato rilevato che, terminate le attività di escavazione abusiva, si stava procedendo a riempire le voragini create all’interno del sito con rifiuti inerti da demolizione, terre e rocce da scavo provenienti da altri cantieri: la cava abusiva stava per essere trasformata in una discarica destinata alla ricezione di rifiuti illeciti.
Operazione fermata dall’intervento della Polizia Provinciale si è trovata davanti già 8.000 metri cubi di rifiuti, cifra destinata ad aumentare senza la misura cautelare messa in opera dagli agenti, seguendo le indicazioni del dipartimento edilizia-ambiente della Procura di Monza.
Denunciati due imprenditori della zona
Oltre al sequestro preventivo dell’area, sono stati denunciati due imprenditori del territorio per vari reati tra cui l’attività abusiva di coltivazione di cava senza licenza, il deposito incontrollato di rifiuti, falso a vario titolo avendo più volte autocertificato la liceità delle forniture del materiale di costruzione alle aziende a cui veniva venduto il materiale argilloso asportato illegalmente (le aziende utilizzavano il materiale per la fabbricazione di mattoni ed altri manufatti da costruzione).