Sette episodi di intimidazione in Brianza nel 2019
Quando gli amministratori della res publica finiscono sotto tiro.
Sette episodi di intimidazione in Brianza nel 2019. Il rapporto dell'associazione "Avviso Pubblico" ci dice quando gli amministratori della res publica finiscono sotto tiro.
Sette episodi di intimidazione in Brianza nel 2019
Dal 2010 l'associazione "Avviso Pubblico" pubblica un report annuale sugli episodi di intimidazione che hanno riguardato gli amministratori pubblici. Quello relativo al 209 è stato presentato oggi, lunedì 22 giugno 2020. Un report che fa fare purtroppo un balzo in avanti alla nostra regione e, ancor più alla nostra provincia, che passa al secondo posto come numero di episodi di intimidazione, dietro soltanto alla Città metropolitana di Milano, dove gli episodi intimidatori sono stati 16.
Lo scorso anno sono state sette le intimidazioni censite dall'associazione nella Provincia di Monza e della Brianza, "Avviso Pubblico" ne ricorda un paio: "A Lissone Concettina Monguzzi, vicepresidente della Provincia e sindaco della cittadina, ha ricevuto minacce di morte sui social network, per aver partecipato e aver concesso i patrocinio del Comune a un convegno organizzato sul tema dell'accoglienza dei migranti. A Lentate sul Seveso striscione intimidatorio contro il sindaco Laura Ferrari con su scritto: "Se il partigiano contraddirai, minacce riceverai".
Nel 2018 erano stati soltanto due gli episodi intimidatori nei confronti di amministratori di Monza e Brianza, il più grave quello avvenuto a Bellusco: una testa di maiale mozzata dentro ad una scatola era stata lasciata nella notte davanti alla casa del consigliere comunale Marco Biffi. L'altro episodio era avvenuto a Cogliate.
Come sottolinea "Avviso Pubblico" la nostra regione nel 2019 ha fatto registrare il dato più alto mai censito da Avviso Pubblico in un territorio del CentroNord: 46 atti intimidatori. "In due anni i casi censiti dalla nostra associazione in Lombardia sono incrementati del 64%. Il fenomeno ha colpito tutte le province, ad eccezione di Lecco e Lodi".
Il rischio, paventato da più parti, è che con la crisi economica questi episodi possano aumentare nonostante la realtà già drammatica, perché se rapportiamo i 559 episodi registrati in Italia nel 2019 per i 365 giorni dell'anno significa che ogni 15-16 ore nel Bel Paese un amministratore viene minacciato.
Il rapporto 2019
Nel 2019 "Avviso Pubblico" ha censito 559 atti intimidatori, di minaccia e violenza nei confronti degli amministratori locali, una ogni 15 ore. Sono state 83 le Province coinvolte – oltre il 75% del territorio nazionale - e 336 i Comuni colpiti, il dato più alto mai registrato. Per la seconda volta nella storia di questo Rapporto sono stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni d’Italia.
Per il terzo anno consecutivo la Campania si conferma la regione in cui si è registrato il maggior numero di intimidazioni a livello nazionale, con 92 casi censiti. Segue la Puglia che, con i suoi 71 casi, ha fatto segnare il maggior incremento di tutto il territorio nazionale rispetto al 2018. Terzo posto per la Sicilia con 66 casi censiti, regione in cui emerge un dato in netta controtendenza rispetto al recente passato (-24%).
Si conferma sui livelli dell’anno precedente la Calabria, con 53 casi. Quinto posto per la prima regione al di fuori del Mezzogiorno: 46 atti intimidatori registrati in Lombardia, che rappresentano un nuovo record per le regioni del Centro-Nord Italia. In calo i casi censiti in Sardegna (38), stabile il Lazio (36). A chiudere le prime 10 posizioni ci sono l’Emilia Romagna (29, in aumento), la Toscana (24, in netto calo) e il Veneto (23).
A livello provinciale si registra un’altra conferma: anche nel 2019 il territorio più colpito è Napoli con 41 casi, seppur in calo del 13% rispetto al 2018. Seguono Roma (24 casi), Cosenza (22), Foggia (21), Palermo e Torino (18), Salerno e Lecce (17), Milano (16) e Avellino (15).