Una tentata truffa che non è andata a buon fine perché la vittima è riuscita a smascherare l’uomo che si è finto agente dell’Antifrode per tentare di «strappare» informazioni sensibili a un’anziana, facendole credere che stesse effettuando dei non meglio precisati «acquisti di criptovalute».
La truffa delle criptovalute
Vittima della tentata truffa è una 70enne residente in Brianza. «Erano le 11.51 di martedì, quando ho ricevuto una telefonata che sarebbe poi durata un quarto d’ora circa – ha ricostruito – La voce era quella di un uomo che si è presentato come “il signor Barni dell’Antifrode”. Mi ha spiegato che c’era stata una segnalazione, un alert, circa il fatto che io stessi acquistando dalla zona di Benevento, in due movimenti diversi, delle criptovalute, con una prima operazione da 223 euro, l’altra da 180».
Una comunicazione che ha sorpreso, e non poco, la donna (che ha un passato nel settore bancario), che si è immediatamente premunita di precisare come non fosse in alcun modo lei ad avere dato l’ordine di procedere con tali acquisti. E ha anche chiesto al suo interlocutore se non fosse il caso di andare immediatamente a sporgere denuncia ai Carabinieri.
Il raggiro in Brianza
A quel punto l’uomo l’ha interrotta e le ha detto che le avrebbe passato il direttore. «Mi ha passato un secondo uomo che si è presentato con nome e cognome e si è detto direttore dell’Antifrode di Bper Banca – ha aggiunto la 70enne – Il punto è che il numero da cui mi stava chiamando corrispondeva effettivamente al servizio clienti di quell’istituto di credito». L’uomo al telefono le ha anche suggerito che, se avesse voluto, avrebbe potuto andare su Internet per verificare chi fosse.
«In quel momento la mia priorità era capire come muovermi – ha proseguito a ricostruire – Lui mi ha chiesto di confermare che non fossi io ad aver dato l’ok all’operazione, dicendomi poi che avrebbe bloccato tutto. Io insistevo per sapere se avessi dovuto fare denuncia alle autorità e lui, davanti a tale interrogativo, non rispondeva». La signora allarmata, ma anche piuttosto spazientita, gli ha a quel punto comunicato che avrebbe subito sentito la sua filiale.
Come lo ha smascherato
«Ha detto che l’avrebbe contattata lui per me, bloccando contestualmente l’operazione delle criptovalute. Poi non ho più sentito nulla. Tutto silenzio. Fino a che non mi ha esortato a cambiare password, cosa che peraltro avevo fatto di recente». Lei, a quel punto decisamente sospettosa, ha cercato di tagliare la conversazione: «Ho annunciato, con una certa decisione, che avrei chiamato la mia filiale e lui mi ha congedato».
La donna ha chiamato la sua banca, spiegando cosa le fosse accaduto: «Mi hanno confermato che si trattava di una tentata truffa – ha concluso – E’ un fatto molto grave, nonostante io sia una persona scettica e abbia sempre lavorato nel settore, ho rischiato di crederci. Non erano persone sprovvedute. Per convivermi della veridicità della loro versione sono arrivati a dirmi quali fossero gli ultimi quattro numeri del mio conto corrente. Purtroppo sono malviventi molto abili e scaltri».