Si può tornare a Messa, ma il parroco ci va cauto
Don Riccardo Castelli ha deciso di rinviare di una settimana la ripresa delle celebrazioni con il popolo

Da lunedì 18 maggio tornano le Messe coi fedeli. E’ stato firmato giovedì il protocollo d’intesa per la ripresa delle celebrazioni con il popolo, firmato dal Presidente dei vescovi italiani, il cardinale Gualtiero Bassetti, dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
A Briosco, però, il parroco ha deciso di attendere, rimandando di sette giorni l’apertura delle porte per garantire al meglio la sicurezza dei «suoi» fedeli.
Si torna a Messa il 24 maggio
«Abbiamo scelto di non riprendere la Messa lunedì 18 maggio, ma di scalare alla settimana successiva: a domenica 24», ha detto don Riccardo Castelli.
Durante la settimana comunque, grazie all’organo di amministrazione del Consiglio pastorale, si andranno a delineare tutte le accortezze e le metodologie per riprendere le celebrazioni in totale sicurezza. Le precauzioni prese non sono mai troppe.
«Sanificheremo le chiese della Comunità e disporremo le panche per mantenere la distanza di sicurezza - ha spiegato don Riccardo - Preziosissimo sarà l’aiuto dei volontari che si sono resi disponibili per dare una mano».
Una ripresa graduale quindi, che però permetterà a chiunque lo desideri di seguire la Messa domenicale. Alla celebrazione in presenza verrà infatti affiancata la diretta streaming, che negli ultimi mesi ha spopolato in paese, raggiungendo un numero molto elevato di presenze e di iscritti al canale YouTube della parrocchia, creato per questo difficilissimo momento.
«Non possiamo sostituire drasticamente l’online con la messa in presenza. Ci saranno cittadini che avranno paura e non si sentiranno al sicuro a venire in chiesa, ma che comunque hanno il desiderio di partecipare, anche solo virtualmente alla celebrazione domenicale».
Anche in queste settimane di lockdown, don Castelli è sempre stato vicino ai parrocchiani, cercando di rispondere ad ogni loro necessità.
«Ovviamente, per via del distanziamento sociale, non potremo far entrare troppa gente in chiesa; stiamo così pensando di aumentare il numero di Messe, così da poter consentire a tutti i fedeli di assistere alla celebrazione in piena sicurezza».
Le regole da seguire
L’accordo tra Cei e Governo prevede regole stringenti per le celebrazioni eucaristiche con i fedeli. La parola d’ordine è sicurezza. Quindi niente assembramenti: è il parroco a individuare la capienza massima dell’edificio di culto. L’accesso resta contingentato e regolato da volontari o collaboratori, tutti devono indossare la mascherina. Vietato l’ingresso a chi ha una temperatura pari o superiore a 37,5 gradi. Acquasantiere vuote, niente scambio del segno della pace, distribuzione della Comunione con i guanti e offerte solo attraverso appositi contenitori. La necessità di contenere i contagi incide anche sul sacramento della Penitenza, da amministrare in luoghi ampi e areati.