Seveso

Si rompe la gamba in Grecia, 30 ore di viaggio per tornare

La rocambolesca avventura del consigliere comunale Pietro Aceti per rientrare in Brianza

Si rompe la gamba in Grecia, 30 ore di viaggio per tornare
Pubblicato:

Infortunio e odissea per il consigliere comunale di Seveso Pietro Aceti, che per una frattura al piede dalla Grecia è rientrato in Italia dopo 24 ore di traghetto e 7 ore di auto.

Si rompe la gamba in Grecia, 30 ore di viaggio per tornare

Aceti si trovava in Grecia per motivi lavorativi per effettuare studi sull’intelligenza artificiale, quando ha riportato la frattura di un piede ed è dovuto tornare in Italia in emergenza per l’operazione.

«Ho rimediato una frattura bi-malleolare scomposta pluriframmentata. Non so come me la sia procurata, l’ho scoperto in ospedale - spiega il consigliere della lista Civica Butti - La frattura ha richiesto un’operazione chirurgica che non era possibile svolgere in Grecia. Sono rientrato con un piede rotto, facendomi 24 ore di traghetto perché con una frattura non è possibile prendere un aereo, e 7 ore di macchina».

Riflessioni

Aceti è stato poi operato all’ospedale di Cinisello Balsamo. Superata l’operazione, ha riflettuto sulla sua esperienza.

«Ci tengo davvero a ringraziare le persone che ho incontrato sul percorso, mi hanno fatto provare nuovamente quel sentimento di solidarietà umana e fratellanza che da tempo non sentivo - afferma - Siamo ormai abituati a un mondo di notizie dove il salvataggio in mare, il soccorso sono visti solo come un problema. Ho avuto, fortunatamente, un’esperienza diversa. Persone greche che mi hanno soccorso con i pochi mezzi a disposizione. Il Consolato italiano ad Atene che mi ha supportato per le comunicazioni con l’ospedale e per avere tutta la documentazione per il rimpatrio sanitario. Il personale del traghetto che era costernato di non potermi dare una cabina e che mi ha aiutato come ha potuto. Il Politecnico di Milano e l’Università di Patrasso che si sono tenuti in costante aggiornamento».

Il raffronto con l'esperienza dei migranti

Aceti ha voluto raffrontare la sua esperienza con quella dei migranti:

«Passando 24 ore su una nave in mezzo al mare con un piede rotto, devo dire che il mio pensiero è andato inevitabilmente ai migranti che quasi ogni giorno perdono la vita in mare chiedendo disperatamente un aiuto - dichiara - Ho avuto una piccola disavventura se confrontata a quella dei migranti e nonostante sia piccola l’ho superata grazie all’aiuto che mi hanno dato le persone a me care. Ma soprattutto le persone che non conoscevo, per le quali non ero nessuno. Senza di loro l’esito avrebbe potuto essere molto diverso».

Conclude con una riflessione e un invito:

«E’ forse questo che significa essere umani: soccorrere chi non conosciamo, ed è forse questo che significa sentirsi parte del genere umano: affidarsi a chi non conosciamo. E’ necessario rivivere ogni giorno questa umanità, possibilmente senza rompersi nulla, e riscoprirsi in un mondo più bello di quel che crediamo. Un mondo dove ci si aiuta e si viene aiutati mostrando anche le proprie debolezze, sarebbe sicuramente un mondo migliore e più umano, un mondo dove, per esempio, nessuno sarebbe in grado solo di pensare di poter lasciare persone malate in mezzo al mare per giorni, come è accaduto ai migranti».

(nella foto di copertina il consigliere Pietro Aceti nel letto d'ospedale, operato dopo un infortunio subito in Grecia)

Seguici sui nostri canali
Necrologie