In manette

"Sono io il boss": violenza contro i nonni per comprare droga

Ventenne di Seregno arrestato: minacciava e picchiava i nonni e il padre per avere denaro per acquistare cocaina

"Sono io il boss": violenza contro i nonni per comprare droga
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"Sono io il boss": e alle parole aggiungeva minacce  e botte nei confronti dei nonni per ottenere i soldi per comprare la droga. I Carabinieri hanno arrestato un 20enne di Seregno per estorsione, maltrattamenti aggravati e lesioni personali

Gli atti di violenza contro i nonni

I carabinieri della Stazione di Seregno hanno arrestato un 20enne seregnese  accusato di estorsione, maltrattamenti e lesioni personali, entrambi aggravati dall’essere stati commessi contro un familiare.

L’attività di indagine condotta dall’Arma e coordinata dall’autorità giudiziaria monzese  era nata  dalle plurime denunce presentate dai familiari dell’indagato e, in particolare da parte della nonna paterna 80enne, dai nonni materni, entrambi 82enni, e dal padre 55enne i quali, esasperati e terrorizzati dall’atteggiamento aggressivo e fuori controllo del 20enne e, in particolare dalle sue continue minacce, angherie e vessazioni finalizzate a estorcere loro denaro per acquistare cocaina, avevano chiesto aiuto ai carabinieri ai quali avevano sporto denuncia.

In uno degli eventi più gravi, il 20enne aveva dapprima inveito contro il padre e l’anziana nonna per ottenere denaro e, al loro rifiuto, li aveva scaraventati a terra tra urla, minacce ed esternazioni violente (pugni al muro, distruzione di oggetti domestici, offese verbali) così costringendoli a corrispondergli il danaro necessario per l'acquisto di dosi di cocaina.

Ma non solo

In altre ancora, sentitosi rifiutata la richiesta di denaro, in numerose occasioni, aveva minacciato i nonni materni con modi minacciosi ed aggressivi, intimando agli anziani di tacere perché lui era "il boss" e che avrebbe spaccato tutto, in molti casi dando pugni e pedate a porte e finestre così danneggiandole, fino a ottenere il denaro richiesto. In un’occasione era addirittura passato dalle parole ai fatti, spingendoli e strattonandoli con violenza.

In alcune occasioni erano anche sopraggiunti i carabinieri che avevano scongiurato il peggio e avevano poi raccolto le denunce delle vittime, immediatamente condivise con l’autorità giudiziaria. In uno degli ultimi interventi, i militari dell’Arma avevano anche trovato il giovane con una replica della pistola Beretta 92 che, priva di tappo rosso, era stata utilizzata dal giovane per minacciare i propri familiari.

Nella giornata di lunedì  quindi, il 20enne è stato arrestato dai carabinieri di Seregno e, a bordo di una “gazzella”, e portato nel carcere di  Monza.

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