La sentenza

Sparatoria di Seregno, condanne da uno a nove anni per i coinvolti

L’esito del processo celebrato a palazzo di giustizia di Monza con il rito abbreviato, davanti al gup Silvia Pansini, è di oggi. Delusione fra gli avvocati della difesa che promettono ricorso una volta lette le motivazioni del provvedimento

Sparatoria di Seregno, condanne da uno a nove anni per i coinvolti
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Tutti condannati a nove anni i protagonisti della sparatoria di luglio a Seregno, a eccezione di uno dei due figli di Romeo, per il quale il tribunale di Monza ha stabilito la pena a 8 anni. Un anno di reclusione, infine, per il sesto imputato accusato di favoreggiamento.

Sparatoria di Seregno, condanne da uno a nove anni per i coinvolti

L’esito del processo celebrato a palazzo di giustizia di Monza con il rito abbreviato, davanti al gup Silvia Pansini, è di oggi. Nessuna attenuante concessa gli Amato e ai Romeo, le due famiglie di origini calabresi contrapposte. Uno scontro nato, secondo quanto emerso, per questioni legati a un legame finito tra una donna appartenente a una delle due famiglie, con un uomo dell'altro gruppo. Una sorta di questione d'onore ferito, che ha portato il giudice ad accogliere le richieste del pm Sara Mantovani nei confronti degli appartenenti ai due gruppi di fuoco, accusati di tentato omicidio e altri reati: i due fratelli di 28 e 48 anni Cosimo e Giovanni Amato, residenti in Brianza, entrambi commercianti di materiali ferrosi. E poi l’unico ferito nella sparatoria: il 56enne Mario Romeo, nonchè i suoi due figli di 32 e 29 anni, venditori di auto usate. Condanna più lieve a un sesto imputato, accusato di favoreggiamento per aver fornito un'auto "sicura" agli Amato.

L'episodio del luglio scorso

Il fatto risale all’11 luglio 2023, quando i due Amato, secondo le accuse, a bordo di un furgone Iveco Daily hanno esploso diversi colpi di da arma da fuoco contro una Fiat Punto grigia, sulla quale viaggiavano il 56enne Mario Romeo, calabrese del quartiere Crocione, con vecchi trascorsi giudiziari a carico. Ne era scaturita una pericolosissima sparatoria tra veicoli in movimento. L’uomo era stato colpito da due proiettili alla schiena, che non gli avevano leso organi vitali. In auto con lui c’erano i suoi due figli di 29 e 31 anni.

Un agguato avvenuto in piena mattinata, in una delle strade più battute della città, partito davanti al parco della Porada, dove di solito vengono montate le giostre, e proseguito con le auto in corsa per circa 500 metri, fino all’incrocio tra le vie Wagner e Locatelli. Oggi la sentenza. Delusione fra gli avvocati della difesa a palazzo di giustizia. I difensori promettono ricorso una volta lette le motivazioni del provvedimento, per le quali il tribunale si è preso un termine di sessanta giorni.

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