Sponsorizzazioni con frode per Formula 1 e Rally: venerdì udienza preliminare per 9 indagati

L'inchiesta riguarda un presunto giro di frodi fiscali e riciclaggio di denaro nel quale sarebbero finite anche le sponsorizzazioni di team e piloti.

Sponsorizzazioni con frode per Formula 1 e Rally: venerdì udienza preliminare per 9 indagati
Pubblicato:
Aggiornato:

Sponsorizzazioni con frode per Formula 1 e Rally: venerdì udienza preliminare per 9 indagati. L'indagine, conclusa nel dicembre del 2017 aveva portato all'arresto di 5 persone, tra cui un brianzolo.

Sponsorizzazioni con frode per Formula 1 e Rally

È prevista per venerdì in Tribunale a Monza l'udienza preliminare per nove indagati nell'inchiesta della Procura di Monza, svolta dalla Guardia di Finanza, su un presunto giro  di frodi fiscali e riciclaggio di denaro nel quale sarebbero finite anche le sponsorizzazioni di team e piloti di Formula Uno e Rally, passando attraverso tre livelli internazionali di società offshore e fiduciarie, conclusasi lo scorso anno con l'arresto di cinque imprenditori.

Tra cui figurano anche tre italiani rispettivamente residenti a Dubai, Londra e Brianza e due svizzeri. Gli imprenditori facevano parte delle 82 persone indagate inizialmente a vario titolo a Monza (alcune posizioni sono state archiviate, altre trasmesse agli uffici giudiziari di competenza) per associazione a delinquere, frode fiscale e riciclaggio per un importo complessivo di 75 milioni di euro.

L'inchiesta

Nell'inchiesta finirono anche 85 società, che tra il 2007 e il 2014 avrebbero emesso false fatturazioni ad altre società coinvolte nel raggiro, di fatto beneficiando dell'abbattimento dell'imponibile. Stando all'inchiesta tre società inglesi, sponsor delle corse automobilistiche, avrebbero pagato con parte del denaro fraudolento, le sponsorizzazioni di ignari piloti e team dei campionati automobilistici.

La gestione affidata a diverse persone

A gestire la presunta associazione a delinquere, secondo l'inchiesta, sarebbero stati anche  Emilio Maria Rebay, 51 enne di Lissone e Ivan Ventrasca, pescarese residente a Londra di 41 anni. E ancora Alberto Bernardoni, 60 enne svizzero, e Andrea Soldati, Italo svizzero di 49 anni residente a Dubai.

Gli altri indagati

Le posizioni di altri sette italiani indagati a piede libero (non per associazione a delinquere), sono state invece trasmesse per competenza alle Procure in alcune province in Veneto, Friuli, Lazio, Calabria e Sicilia. Venerdì, il Gup Emanuela Corbetta, deciderà anche in merito alle richieste di patteggiamento e riti alternativi presentate da alcuni degli indagati.

Seguici sui nostri canali
Necrologie