Servicedent: stipendi non pagati a 400 dipendenti. Annunciati altri due scioperi

Martedì scorso la protesta dei lavoratori davanti ai cancelli dell'azienda di viale Stucchi a Monza.

Servicedent: stipendi non pagati a 400 dipendenti. Annunciati altri due scioperi
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Stipendi non pagati a 400 dipendenti. Martedì scorso la protesta dei lavoratori davanti ai cancelli dell'azienda di viale Stucchi a Monza. I referenti di Fp Cgil Mb e Cisl Fp Mb hanno comunicato ai vertici aziendali che i lavoratori incroceranno le braccia ancora: gli scioperi saranno il 17 e il 18 ottobre.

Stipendi non pagati

Dovevano farsi carico degli stipendi degli ex dipendenti della «Servicedent», azienda del Gruppo «Implantalab», finita negli scandali dell’inchiesta «Smile» - che ha portato all'arresto di «lady Dentiera» Maria Paola Canegrati e indagato il consigliere regionale Fabio Rizzi - in merito ad appalti giudicati «non genuini» con aziende ospedaliere del territorio lombardo. E invece, oltre 400 dipendenti, confluiti da «Servicedent» a «Odos» - che nel mese di maggio dello scorso anno ha affittato con concordato di continuità i servizi gestiti da Servicedent - sono ancora senza stipendi.

Gli impegni di «Odos»

«Tra gli impegni presi da Odos c'era quello di farsi carico degli stipendi dei lavoratori - ha dichiarato il referente di Fp Cisl, Giuseppe Leone, in occasione del presidio di martedì mattina davanti alla sede di viale Stucchi - Per gli arretrati, invece, avevamo concordato delle rateizzazioni. Ma né gli stipendi “erogati” da quando la gestione è in mano a Odos, né quelli precedenti in arretrato, sono stati recapitati ai dipendenti. Oggi siamo in una fase transitoria di questa complessa vicenda, i commissari devono ancora relazionare ai giudici per acquisire direttamente Servicedent da Odos. Ma nel frattempo ci aspettavamo che gli stipendi di agosto - il primo erogato da Odos - fossero pagati. E invece nulla. Nemmeno quelli di settembre sono stati erogati. Per questo motivo abbiamo indetto lo sciopero. E se la situazione non si dovesse sbloccare, continueremo a organizzare manifestazioni tutti i mesi».

La precisazione dell’amministratore delegato

In occasione del presidio dei lavoratori però, l'amministratore delegato di «Odos», Giuseppe Di Ponzio, ha voluto chiarire la posizione dell'azienda in merito alla vicenda, precisando che i soldi per i dipendenti ci sarebbero, anche se risulterebbero ancora bloccati dall'iter giudiziario in corso.
«Il problema per cui gli stipendi sono stati bloccati, non è legato alla cassa - ha dichiarato - è un problema giuridico legato al passaggio contrattuale tra Servicedent e Odos. In questo momento stiamo concludendo le verifiche che servono ai commissari giudiziari per poter dare l’autorizzazione al trasferimento di fondi, legati a loro volta alle garanzie che servono per l’omologa. Il trasferimento dei fondi da un’azienda all’altra deve avvenire nel rispetto della legge. Questa parte dell’iter, però, è vicina alla conclusione. Entro pochi giorni si potrà iniziare a erogare i bonifici degli stipendi».

Altri due scioperi previsti

Le scriventi Organizzazioni sindacali (Fp Cgil Mb e Cisl Fp Mb, Ndr), esperita infruttuosamente la procedura amministrativa di conciliazione prevista dall'articolo 2 della legge 146/90 così come modificato dalla legge 83/2000, comunicano la proclamazione di ulteriori due giornate di sciopero il 17 e il 18 ottobre relativamente alla vertenza in atto con riferimento ai seguenti motivi. Nonostante gli impegni presi da Odos Service Srl, ex Servicedent Srl, con l'accordo sottoscritto a luglio 2018, la retribuzione del mese di agosto non è stata erogata alla data del 10 settembre - scadenza fissata con accordo aziendale - e non risulta essere in pagamento nemmeno in data 6 ottobre. Ancora una volta, inoltre, questa società scarica le problematiche derivanti dal rischio di impres sui lavoratori che sono costretti, quindi, a lavorare senza percepire lo stipendio e rimborsi fiscali, con notevoli disagi e aggravi nella gestione dei conti personali e famigliari. L'astensione coinvolgerà tutti i turni e per quanto a conoscenza delle scriventi non coinvolge servizi pubblici essenziali.

 

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