Stop al consumo di suolo: Monza punta sul recupero delle aree dismesse
Al via la raccolta delle proposte volte a individuare gli ambiti di rigenerazione urbana

Agevolare gli interventi di rigenerazione urbana. A Monza la Giunta, sulla base di quanto messo nero su bianco da Regione Lombardia con la legge del 26 novembre del 2019 in materia di riduzione del consumo di suolo, ha approvato due procedimenti di consultazione che hanno come obiettivo quello di facilitare il recupero delle aree dismesse e degli edifici degradati.
Aree dismesse e edifici con criticità
La prima consultazione riguarda la raccolta delle proposte volte a individuare gli ambiti di rigenerazione urbana e territoriale, mentre la seconda è relativa alla segnalazione, da parte dei proprietari, di aree e immobili dismessi che presentano criticità.
Gli immobili possono avere qualsiasi destinazione d’uso: residenziale, produttiva, direzionale o commerciale. Ma devono essere dismessi da oltre cinque anni. Inoltre devono presentare problemi di sicurezza idraulica o di natura strutturale, uno stato di degrado ambientale e urbanistico o causare rischi in termini di inquinamento o di salute.
I privati potranno segnalare le proprie aree compilando i moduli pubblicati sul sito del Comune nella sezione Urbanistica. La scadenza è fissata per mercoledì 15 luglio. Le aree segnalate saranno valutate dal Comune al fine della successiva approvazione con delibere di Consiglio Comunale di individuazione degli ambiti di rigenerazione urbana e degli immobili dismessi con criticità.
"Puntiamo al recupero del patrimonio esistente"
"Puntiamo a coniugare la lotta al consumo di suolo e le esigenze degli operatori del settore edilizio in un'ottica di sviluppo sostenibile in grado di tutelate il territorio e creare ricchezza e lavoro - ha fatto sapere l'assessore alle Politiche del Territorio Martina Sassoli - Un’esigenza ancora più importante in questa fase di ripartenza dopo l’emergenza Covid. Monza negli ultimi anni ha attirato l’interesse da parte di cittadini provenienti dal resto d’Italia e in particolare da Milano: nel 2019 i trasferimenti dal capoluogo lombardo sono più che raddoppiati rispetto al 2010, passando da 249 a 639 (+157 per cento). Una tendenza confermata durante l’emergenza sanitaria".