Strage di animali al Parco, è polemica
Trovati sgozzati un'oca, un leprotto e un riccio. Dito puntato contro i cani lasciati liberi
I cani fanno i cani (e quelli da caccia hanno nel dna proprio la punta degli animali selvatici), ma dovrebbero essere i padroni a essere umani.
E invece in questi giorni è arrivata una nuova segnalazione di strage di animali del Parco. Ricci, oche, lepri ne hanno fatto le spese per la mancanza di rispetto delle regole di molti padroni di cani. Che, ancora una volta in barba ai regolamenti, hanno liberato i loro amici a quattro zampe nel polmone verde (senza la museruola prevista per legge).
La storia di «Caffè»
Tra gli animali indifesi uccisi c’è anche la piccola oca germanizzata «Caffè» che è stata presa al collo e sbranata da un cane senza guinzaglio mentre placidamente passeggiava nei giardini di Villa Reale (dove i cani è obbligatorio per legge che siano tenuti al guinzaglio, mentre nel Parco è possibile liberarli ma solo con la museruola). L’animale era ospite del laghetto da due anni circa, insieme ad altre quattro della stessa specie e uno in particolare, «Champagne», che era con lei, ha sofferto molto la perdita della compagna e passa la giornata a cercarla sotto i cespugli.
Cani liberi
L'oca ferita
L'oca germanizzata prima dell'attacco
Il cane vicino al leprotto
Un'altra vittima
Il riccio ferito
Sotto le fauci di un cane, come si evince da una delle fotografie pervenute in redazione, sarebbe finita anche una lepre, che giace a terra uccisa. E a giudicare dai segni sul corpicino anche un riccio ha fatto in settimana la stessa fine. «Ignoranti e senza rispetto. Da inizio aprile sono stati oltre cinquanta gli anatroccoli morti nello stagno ed è colpa dei cani che inseguono le anatre e queste lasciano i piccoli incustoditi vittime dei rapaci. Ora attendiamo il video delle telecamere dei giardini e sarete denunciati», ha ammonito una volontaria animalista che ha molto a cuore.
L'appello di Enpa
Un appello intanto arriva anche da Enpa: «Chi ama i cani deve amare tutti gli animali e quindi tenere il suo al guinzaglio - spiega il presidente Giorgio Riva - Monza ha 12mila cani e ci vogliono grosse aree nel Parco per farli correre, ma rispettando le regole. Se con le buone non lo si capisce, bisogna passare a multare. Manca un servizio di sorveglianza: si sa che chi libera i cani sono sempre gli stessi e vanno negli stessi orari e negli stessi posti: li si multi».