Striscioni contro la scuola chiusa, i genitori si ribellano
Gli slogan contro la Dad sono comparsi sulla recinzione della primaria di Omate. Intanto, però, l'aumento dei contagi in paese è da record.
Striscioni contro la scuola chiusa, i genitori si ribellano. Una protesta forte messa in atto dalle famiglie dei bimbi che frequentano la scuola primaria di Omate, ad Agrate.
Nel fine settimana sulla recinzione del plesso di via Trivulzio sono comparsi diversi striscioni con slogan eloquenti contro la didattica a distanza e a favore della ripresa delle lezioni in presenza. Come noto infatti in Lombardia le scuole di ogni ordine e grado, asili nido esclusi, resteranno chiuse almeno per tutta la settimana in corso, ma non sono escluse proroghe. Un provvedimento assunto dal governatore Attilio Fontana per fare fronte al nuovo e costante aumento dei casi di Covid-19.
Gli slogan
"Il diritto allo studio non va in quarantena", "La Dad non è scuola", "Noi abbiamo il diritto di andare a scuola per imparare", "Non si impara davanti ad un pc, ma venendo qui a scuola", "Lezioni in presenza, abbasso l'assenza".
Gli striscioni sono stati rimossi nella prima mattinata di oggi, lunedì.
In paese numeri da "Comune rosso"
Intanto continua a crescere la curva del numero dei contagi da Covid-19 in paese. Con dati che sono da Comune in zona rossa, come spiegato dal sindaco Simone Sironi nel solito report del fine settimana.
"I contagi ad Agrate continuano ad aumentare. Siamo a 187 persone attualmente positive, di cui 11 ricoverate - ha scritto il primo cittadino rivolgendosi agli agratesi - Siamo da diverse settimane sopra l'indice dei 250 nuovi positivi (nei sette giorni precedenti) ogni 100.000 abitanti, utilizzato come sapete per determinare i territori in zona rossa. Da alcuni giorni lo siamo in modo estremamente significativo. I comuni limitrofi non sono in questa situazione, anche se ovunque i numeri dei contagi sono in crescita. La decisione relativa al "colore" e quindi alle limitazioni per un determinato territorio, spetta al presidente della Regione. In qualità di sindaco non posso far altro che sentirmi quotidianamente con Ats per monitorare l'andamento della situazione e prendere provvedimenti che mi competono. In particolare, abbiamo messo in campo tutte le forze a disposizione per i controlli sul territorio: Protezione Civile e Polizia Locale sono da giorni impegnate sulle strade, nei parchi e parchetti".
Secondo il sindaco al momento non ci sarebbe comunque un rischio concreto e immediato per Agrate di passare in zona rossa, perché provvedimento simili sono stati assunti sino ad ora soprattutto per gruppi di Comuni limitrofi con indici sopra i limiti e non per singoli Comuni. E il dato dei Comuni attorno ad Agrare al momento non è particolarmente preoccupante.
I dati e il netto superamento della soglia di allarme
Al 6 marzo gli "attualmente positivi" in paese erano 187. Per fare capire il balzo basti pensare che il 9 gennaio erano 22. Il numero limite dei 250 nuovi positivi ogni 100mila abitanti per almeno 7 giorni consecutivi fissato dalla Regione, se rapportato ai 15mila residente ad Agrate, sarebbe di 39. Numero rispettato fino al 7 febbraio (35), poi non più. Il 14 febbraio erano 61, il 20 erano 50, il 27 erano 64 e il 6 marzo ben 90.
Guariti e deceduti
Crescono in maniera importante, fortunatamente, anche i guariti che da inizio pandemia che al 6 marzo erano 708, quasi 100 in più di due settimane prima. I decessi sono fermi a quota 34.
Lo sfogo del sindaco
Secondo Sironi sono ancora molte però le persone che non rispettano le regole.
"Purtroppo troppe persone non capiscono e continuano a comportarsi come niente fosse - ha aggiunto il primo cittadino - Ragazzi ma anche adulti: che cosa non è chiaro? Perché solo la paura di una multa fa cambiare atteggiamento? A volte non basta neanche quello, si è pronti a far questione pensando di aver pure ragione. Che cosa c'è ancora da capire, a distanza di un anno?"
Rischio di chiusura totale dei parchi
"Nei prossimi giorni prenderemo le decisioni che ci competono - ha annunciato Sironi - Le aree gioco sono già chiuse per effetto delle ultime disposizioni. Se sarà necessario, pur con dispiacere, chiuderemo parchi e parchetti. Con la convinzione, però, che se il cambiamento non parte da noi, dai nostri comportamenti nei luoghi pubblici e privati, nulla potrà mai davvero risolversi. Non abbiamo un vigile che possa seguire ogni singolo cittadino 24/24 ore e 7/7 giorni. Non sarebbe neanche giusto. Ognuno dovrebbe essere in grado di rispettare le norme e di farle rispettare ai propri figli, se ne ha".
"Cambiare atteggiamento"
"Chiedo, davvero, di cambiare atteggiamento a tutti coloro che hanno pensato di essere liberi di poter trasgredire le regole - ha concluso il sindaco - Tanti mi chiedono: quando ne usciremo? Mi piacerebbe rispondere: adesso. Siamo tutti stanchi, io per primo, di questa situazione. Realisticamente, però, rispondo: quando tutti, non solo alcuni, ce la metteranno tutta per uscirne davvero".
Le condizioni di don Mauro e degli altri sacerdoti positivi
Per quanto riguarda le condizioni dei tre sacerdoti della Comunità pastorale positivi al Covid, il parroco don Mauro Radice resta ricoverato in condizioni serie, ma stabili, in Terapia intensiva. Stanno invece meglio il coadiutore, don Giorgio Porta, e il responsabile della Pastorale giovanile, don Davide Cardinale, che restano però in isolamento fino a sabato prossimo. I tamponi molecolari di entrambi, eseguiti sabato scorso, allo scadere del quattordicesimo giorno di quarantena sono risultati ancora positivi. Devo prolungare quindi l’isolamento per altri sette giorni.