Tangenti in Lombardia: il gip respinge le 11 richieste di patteggiamento

Lo scorso 7 maggio la Dda di Milano, nel corso di una maxi operazione in Lombardia e in Piemonte, fece eseguire dai carabinieri di Monza e dalla guardia di finanza di Varese 43 arresti per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta. Tra questi anche esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori.

Tangenti in Lombardia: il gip respinge le 11 richieste di patteggiamento
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Tangenti in Lombardia: il gip di Milano, Maria Vicidomini, ha respinge le 11 richieste di patteggiamento.

Tangenti in Lombardia: il gip respinge le 11 richieste di patteggiamento

Ieri mattina, giovedì 7 novembre, il gip di Milano, Maria Vicidomini, ha respinto le 11 istanze di patteggiamento delle pene comprese tra un anno e 8 mesi e tre anni, avanzate dagli indagati dell’inchiesta milanese su un presunto sistema di tangenti in Lombardia. Le accuse sono di associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, e finalizzata al compimento di plurimi delitti di corruzione, finanziamento illecito ai partiti politici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazione per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abusi d’ufficio. Nei guai anche diversi politici, fra loro Pietro Tatarella candidato di Forza Italia alle Europee e consigliere comunale a Milano e Fabio Altitonante sottosegretario e consigliere in Regione.

Maxi-operazione in Lombardia

Sono 43 le persone arrestate per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta, tra cui esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori. Tra questi spiccano Pietro Tatarella candidato di Forza Italia alle Europee per associazione a delinquere e Fabio Altitonante sottosegretario in Regione, per corruzione.

Le 11 richieste di patteggiamento

Le difese si sono accordati con i pm Adriano Scudieri, Silvia Bonardi  Luigi Furno per 11 richieste di patteggiamento:

tre anni per Bilardo. Due anni per Stefano Besani (avvocato di Gallarate, in provincia di Milano), Laura Bordonaro (ex presidente di Accam spa), Matteo Di Pierro (ex collaboratore dell’imprenditore della Ecol service Daniele D’Alfonso) Marcello Pedroni (all’epoca consigliere di ‘Prealpi servizi’), Alessandro Petrone (ex assessore all’Urbanistica di Gallarate), l’intermediario Pier Michele Miano e l’imprenditore Piero Tonetti. Un anno e 10 mesi per Davide Borsani (all’epoca consigliere di Alfa srl). Un anno e 8 mesi per Beniamino Crescenti Andrea Gallina (ex amministratore delegato di Acqua Novara).

Indagini chiuse per 71 persone

Indagini chiuse per 71 persone tra cui il deputato di Fratelli d’Italia Diego Sozzani e per gli esponenti lombardi di Foza Italia Fabio Altitonante Piero Tatarella. Nino Caianiello punta invece a patteggiare. Non è comparso nell’elenco dei protagonisti dell’udienza di ieri perché i suoi interrogatori sono ancora in corso. Aperti anche i filoni sull’ex eurodeputata ‘azzurra’ Lara Comi e su Sozzani.

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PIEMONTE

NUOVAPERIFERIA.IT:

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NOVARAOGGI.IT:

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LOMBARDIA

SETTEGIORNI.IT:

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