Tenta l'invasione di campo armato di coltello: follia durante la partita Aurora San Francesco - Lissone
Il tappeto verde di Lecco "teatro" di un episodio a dir poco inquietante durante una partita dell'Under 19
Ha tentato l'invasione di campo armato di coltello: è accaduto a Lecco durante la partita di calcio Aurora San Francesco e Lissone.
Tenta l'invasione di campo armato di coltello: follia durante la partita
E' successo nel pomeriggio di mercoledì 5 aprile 2023 durante l'incontro della categoria Under 19. Ora la vicenda emerge attraverso il Comunicato Ufficiale del Giudice sportivo.
La gara, come riportano anche i colleghi di PrimaLecco.it, inizialmente in programma sul campo 3 del Bione, è stata spostata sul campo 1, per "irregolarità dell’altezza di entrambe le porte".
Il primo tempo procede senza intoppi, ma il match viene sospeso al decimo minuto del 2° tempo "a seguito - si legge nel documento del Giudice sportivo - di gravissimo atto compiuto da un sostenitore della società Aurora San Francesco nei confronti di un calciatore componente la panchina della società avversaria".
Il racconto dell'arbitro
Il quadro della situazione viene spiegato nei dettagli nel rapporto arbitrale:
“All’inizio del secondo tempo un ragazzo che identificavo... come un conoscente del giocatore... della società Aurora in quanto si parlavano e si chiamavano per nome durante lo svolgimento della gara, iniziava ad insultare fuori dal campo N 1 (lato giostre) la panchina della società Lissone. Dopo aver proseguito per alcuni minuti gli insulti al decimo mi avvicinavo alla panchina per rassicurare dirigenti e giocatori. Il mister del Lissone mi faceva notare che il ragazzo da fuori aveva cercato di aggredire un giocatore infilando un coltello nella panchina perforandola e rischiando per pochi centimetri di colpirlo. Alla mia visione dei fatti sospendevo immediatamente la gara e l’aggressore si arrampicava sulla recinzione provando a tagliarla per entrare in campo placandosi solo al richiamo dell’amico... che lo incitava a fermarsi”.
Non solo. Nel comunicato del Giudice sportivo si legge anche che, lasciando il terreno di gioco, "l’arbitro veniva avvicinato da persona attribuibile alla società Aurora San Francesco che lo importunava a seguito della sua decisione di sospendere definitivamente la gara".
Il tutto mentre un giocatore dell'Aurora "aggrediva verbalmente e poi fisicamente con calci e pugni un avversario e subito dopo prendeva per il collo un altro avversario buttandolo a terra". Un vero e proprio caos.
In un successivo rapporto, datato 7 aprile, e in una mail di ieri, 13 aprile, il direttore di gara ha anche confermato che "l’aggressore è un sostenitore conoscente di un calciatore della società Aurora San Francesco in quanto si chiamavano per nome; tutto ciò anche se i dirigenti della citata società attribuivano tale conoscenza solamente al calciatore. Inoltre - si legge ancora nel comunicato del Giudice sportivo - il direttore di gara afferma con certezza di aver visto il coltello col manico giallo utilizzato per perforare il rivestimento della panchina la cui lama arrivava nei pressi di un calciatore ivi seduto".
Sanzioni e provvedimenti
Da qui le pesanti sanzioni: sconfitta a tavolino e 500 euro di ammenda per l'Aurora, cinque gare a porte chiuse, penalizzazione di 5 punti in classifica da scontare nella prossima stagione e cinque giornate di squalifica al giocatore.
Il giudice ha anche aggiunto che “per quanto riguarda le sanzioni da assumere non si può non tenere conto del fatto che la presenza del Luna Park oltre la recinzione e all’esterno del terreno di gioco (che peraltro coincide con la delimitazione con recinzione dell’impianto sportivo), ha reso difficoltoso alla società locale il controllo dell’ordine pubblico”, a ma questo non ha comunque "graziato" l'Aurora.
La considerazione finale del Giudice sportivo
“La portata negativa dell’evento è evidente e certo la responsabilità, come su detto, ai sensi dell’art 26 del CGS, è attribuibile alla società Aurora San Francesco - si legge in conclusione del comunicato del Giudice sportivo. Tuttavia non può non evidenziarsi il fatto che se sempre più spesso si verificano durante le gare episodi violenti le cause di ciò non possono ricercarsi limitandosi alla ristretta cerchia dell’ambiente della società sportive ma con ogni probabilità vanno attribuite più in generale al malessere che, i giovani in particolare, riscontrano nella normale vita sociale. A seguito di questi fatti pur tenendo in considerazione quanto su indicato la gravità dell’episodio è tale da dover essere sanzionata in modo esemplare”.
Il presidente dell'Aurora: "Non possiamo essere responsabili di ciò che succede nel Luna Park"
I colleghi di PrimaLecco.it riportano anche le dichiarazioni del Presidente dell'Aurora rilasciate a Sprint e Sport:
"Stiamo valutando se fare ricorso perché ci sentiamo parte lesa. Se il problema è avvenuto fuori dal centro sportivo e dal contesto della partita noi siamo assolutamente penalizzati, anche a livello di immagine, per una cosa che non ci comporta. Il nostro campo di gioco confina con le giostre, ma noi non possiamo essere essere responsabili di ciò che succede nel Luna Park".
Sempre secondo quanto dichiarato da Mori sarebbe da escludere che il responsabile del gesto sia un tifoso dell'Aurora.
"Qualcuno probabilmente lo conosceva ed è andato a dirgli di smetterla, ma non era un tifoso. Se vedo qualcuno che conosco, anche se non centra niente con la squadra, e che tenta di scavalcare è normale andare lì a fermarlo. Se questa parola ha fatto sì che fosse un nostro tifoso e creasse delle responsabilità a non finire è un'altra faccenda"