Tiki Taka: musica e gioco per favorire l’incontro fra bambini con disabilità e non

Due nuovi progetti con l'intento di innovare il sistema di welfare in sostegno alle persone con disabilità nel distretto di Desio-Monza.

Tiki Taka: musica e gioco per favorire l’incontro fra bambini con disabilità e non
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Due progetti: Spazio Musica Scuola e NoiGiochiamo. Un solo obiettivo: favorire l'incontro e la relazione tra bambini con disabilità e non. Un obiettivo portato avanti da TIKI TAKA – Equiliberi, uno dei progetti vincitori della terza edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo, nato proprio con l’intento di innovare il sistema di welfare in sostegno alle persone con disabilità nel distretto di Desio-Monza.

Le due nuove iniziative puntano a coinvolgere il territorio con dei laboratori aperti a tutti, persone con disabilità e non, a famiglie, ad associazioni e membri di comunità.

Spazio Musica Scuola: di cosa si tratta

E' grazie alla partecipazione attiva dei genitori che è nato Spazio Musica Scuola: tre, in particolare, quelli  direttamente coinvolti, tra cui Ivo Ieva, direttore organizzativo.

Lo spazio è rivolto a persone con disabilità e normodotate con l’obiettivo di “fare musica” con l’attivazione di laboratori musicali che permettano l’accesso facilitato anche alle persone con disabilità più complesse e con l'intento di creare occasioni di ascolto  tramite l’organizzazione e promozione di eventi musicali e di lezioni concerto accessibili a tutti.

L’ambizione è quella di creare una scuola di musica territoriale per persone con disabilità anche complessa e persone non disabili. Spazio Musica Scuola è una scuola di musica è per tutti - ha spiegato Giovanni Vergani, coordinatore TIKI TAKA – Equiliberi

Tanti iscritti e tante proposte

Al momento sono 40 gli iscritti, 30 con disabilità e 10 normodotati, che vanno dai 5 fino ai 55 anni. Il direttore artistico Alessandro Roca che è a sua volta un musicista, ha selezionato una dozzina di docenti, che non sono soltanto bravi musicisti ma sono anche impegnati nel sociale. L'insegnante di canto jazz per esempio è anche musicoterapista al carcere di Monza.

Non è una terapia

L'idea alla base del progetto è quella di scrollarsi di dosso il concetto di terapia: attraverso al musica infatti si riesce ad andare oltre alle parole e anche chi non riesce a comunicare verbalmente può farlo in un altro modo, artisticamente.

Allo Spazio Musica Scuola ci sono corsi tradizionali di di batteria, percussioni, chitarra, basso, pianoforte, flauto traverso, sax, coro e voce mentre parallelamente si lavora a un progetto sperimentale. Attraverso una collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano infatti chi collabora al progetto sta cercando di creare due prototipi di struementi adatti a produrre musica facilitata.

Sono previsti tre spettacoli all’anno, con la compartecipazione di altre associazioni musicali del territorio, come quello di musiche natalizie all’Arengario di Monza.

La raccolta fondi

Infine ricordiamo che è in corso un crowdfunding e sono già stati raccolti 5.000 euro con i quali verranno acquistati sei nuovi strumenti e attivati quattro nuovi corsi di musica. L’obiettivo per il futuro è quello di rendere la scuola economicamente sostenibile grazie alle quote di iscrizione dei partecipanti e al supporto dei volontari.

Il progetto NoiGiochiamo

Un’altra iniziativa con l'obiettivo di accompagnare nel gioco i bambini con disabilità e favorire la relazione con i coetanei è NoiGiochiamo. Sono stati i genitori di bambini con disabilità a portare l’attenzione sul fatto che spesso i loro figli al parco giochi si sentono tagliati fuori e non riescono a interagire con altri bambini.

Grazie al lavoro di associazioni di quartiere e genitori è stato inaugurato a Monza lo scorso aprile un parco giochi per tutti i bambini dove è stata installata un’altalena speciale, fruibile anche da bambini con disabilità. I bimbi si sono incontrati lì tutti i sabati pomeriggio, da aprile a luglio,coinvolti dalle attività di animazione con laboratori, giochi e fiabe, grazie alla presenza di educatori e volontari.

Ora l'idea è quella di portare avanti lo stesso tipo di attività negli oratori e proseguire il divertimento e il percorso di relazione e inclusione anche nel periodo invernale.

 

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