Tir incastrato tra i ponteggi di via Santo Stefano a Vedano

Una trentina gli esposti inviati dai residenti al sindaco. La replica dell'Amministrazione comunale: "I ponteggi sono della curia, il problema va risolto"

Tir incastrato tra i ponteggi di via Santo Stefano a Vedano
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Tir incastrato tra i ponteggi di via Santo Stefano a Vedano

La rabbia dei residenti

Schiamazzi notturni, camion che procedono contromano, viabilità resa difficoltosa a causa dei ponteggi e inquinamento acustico: sono questi gli elementi contenuti nella trentina di esposti e messaggi inviati in Comune dai residenti di via Santo Stefano. Ma la situazione dura da anni e i cittadini sono stremati: «Chiediamo una soluzione immediata».

La situazione va avanti da troppo tempo

Una trentina di esposti protocollati in Comune, decine e decine di mail senza mai riceve una risposta e poi il fatto, avvenuto nella notte tra lunedì e martedì scorsi: un tir che entra in contromano in via Santo Stefano e resta, ovviamente, incagliato tra un'abitazione e i trabattelli posizionati lungo gli edifici della Curia. Una struttura, oltretutto, assolutamente inutile, come si evince da una perizia effettuata un paio d'anni fa, quando alcuni calcinacci erano caduti dal tetto della palazzina.

Spunta una perizia che afferma "l'inutilità della struttura"

Il report dei tecnici - che pubblichiamo in esclusiva - afferma che il ponteggio non ha una funzione di sostegno, ma solo di recupero di eventuali cadute di mattonelle dal tetto. Inutile, dunque, tutta la parte della struttura che poggia a terra: sarebbe stato più corretto, col senno di poi, installare una struttura “alla mantovana”, a sbalzo per intenderci. Il monitoraggio della situazione tocca sia al proprietario e responsabile del ponteggio - la curia - sia all’Amministrazione comunale, che per motivi di pubblica sicurezza e viabilità avrebbe dovuto e dovrebbe ancora intervenire.

L'Amministrazione vuole "chiudere la partita"

L’Amministrazione comunale ha le idee chiare: «La situazione di via Santo Stefano va risolta rapidamente - ha spiegato il vicesindaco Pietro Rossi - Il ponteggio è stato collocato dalla proprietà, la Curia. E’ stata una scelta motivata da una presa di coscienza sulla pericolosità di quel sito. Ma oggi c’è solo una strada da percorrere: vendere quegli stabili».

Abbiamo approfondito la vicenda partendo dal fatto di cronaca avvenuto settimana scorsa. Leggi la notizia integrale e le interviste sul Giornale di Monza in edicola da oggi, martedì 5 settembre e nell'edizione sfogliabile per pc, smartphone e tablet

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