Torna il problema della processionaria: avvistata in diverse zone in Brianza

Con l'inizio della bella stagione le segnalazioni aumentano e anche i rischi, per l'uomo e gli animali. 

Torna il problema della processionaria: avvistata in diverse zone in Brianza
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(immagine di repertorio)

Torna il problema della processionaria: avvistata a Lentate e Lazzate. Con l'inizio della Primavera le segnalazioni aumentano e anche i rischi, per l'uomo e gli animali.

Torna il problema della processionaria: avvistata a Lentate e Lazzate

Può sembrare un insetto innocuo. In realtà, i rischi per l'uomo e per gli animali sono diversi. Parliamo della processionaria che proprio in questi giorni è stata avvistata anche in Brianza. Con l'inizio della bella stagione infatti questo millepiedi torna a farsi vedere ed è ben riconoscibile per le strade proprio per la sua abitudine a muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”.

Due gli avvistamenti segnalati sui gruppi cittadini brianzoli in questi giorni: a Lentate sul Seveso la processionaria è stata fotografata nei pressi delle scuole medie dove è stata anche segnalata la presenza di un nido su un pino. Stesso discorso a Lazzate dove una lunghe file di millepiedi sono stata vista in via Sole delle Alpi e in via Prealpi.

Anche ad Agrate

Nei giorni scorsi lo stesso problema è stato segnalato anche ad Agrate Brianza dove sono arrivate moltissime segnalazioni al Comune, al gruppo di Protezione civile e all'Ufficio animali.

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Cosa è la processionaria

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto dell’ordine dei lepidotteri appartenente alla famiglia Notodontidae. Esso deve il suo nome alla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”.Questo artropode si trova nelle regioni temperate dell’Europa meridionale, nel vicino Oriente e perfino nell’Africa settentrionale.

E’ uno degli insetti più distruttivi per le foreste, capace di privare di ogni foglia vasti tratti di pinete durante il proprio ciclo vitale. Le pianta più colpita è il pino (in particolare il pino nero e il pino silvestre), ma è facile trovarne anche presso larici e cedri.

I rischi per la salute dell’uomo

La processionaria, oltre a desfogliare piante intere, può costituire un pericolo maggiore per l’uomo e gli altri animali.
I peli urticanti dell’insetto allo stato larvale sono velenosi, e in alcuni casi, fortunatamente limitati, possono provocare una grave reazione allergica.

Metodi di intervento contro la processionaria

Distruzione meccanica dei nidi

La lotta meccanica consiste nel togliere manualmente dalla pianta infestata i nidi di processionaria.

Tale operazione viene svolta solitamente in inverno, prima che le larve siano uscite dal nido, con l’ausilio di scale e tronca rami; durante il prelevamento dei nidi è necessario vestirsi in modo adeguato per evitare il contatto con i peli urticanti.

Tale metodo di intervento si rivela efficace, ma piuttosto costoso in termini economici e di tempo: risulta conveniente se utilizzato su una superficie ristretta; in caso l’aerea di intervento sia più estesa, è indicata la lotta microbiologica.

Lotta microbiologica

La lotta microbiologica è attualmente il metodo di intervento più utilizzato e consiste nell’impiego dell’insetticida biologico Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk).

Il Bacillus thuringiensis è un batterio che, colpita una processionaria, paralizza la larva danneggiandone i centri nervosi. Tale insetticida colpisce solo alcuni lepidotteri, dunque non risulta pericoloso per la biodiversità della zona in cui il trattamento viene effettuato.

L’insetticida può essere diffuso con mezzo aereo (elicottero) o tramite un atomizzatore

Tale tipo di intervento è praticato dalle locali imprese di disinfestazione attrezzate contro la processionaria.

Trappole ai feromoni (o ferormoni)

ferormoni sono sostanze chimiche rilasciate dalla femmina per attirare il maschio durante il periodo dell’accoppiamento.

Disporre di trappole ai ferormoni può essere utile per monitorare la diffusione delle falene di processionaria e per confondere le falene maschio nella ricerca della femmina.

Evitando l’incontro tra i sessi si evita la fecondazione e quindi la formazione di una nuova generazione di insetti defogliatori.

Il periodo migliore per posizionare i diffusori di feromoni è il mese di giugno, quando riprendono gli sfarfallamenti degli adulti di processionaria.

I feromoni sono sostanze innocue nei confronti dell’uomo e degli animali ed il loro impiego non ha alcun effetto sull’ambiente.

 

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