Tortu e Aceti, che festa a Giussano! VIDEO
Nel tardo pomeriggio di martedì 25 luglio, l'oro dei 100 metri il caratese di Costa Lambro, Filippo Tortu e l'oro dei 400 e 4 x 400, il giussanese Vladimir Aceti sono stati festeggiati dai compagni di squadra, allenatori e amici, con gran dispendio di torte
E' tempo di festa a Giussano, nuova capitale brianzola della velocità italiana, sulla magica pista che ha cresciuto le medaglie d'oro dei Campionati Europei Junior di Grosseto. Nel tardo pomeriggio di martedì 25 luglio, l'oro dei 100 metri il caratese di Costa Lambro, Filippo Tortu e l'oro dei 400 e 4 x 400, il giussanese Vladimir Aceti sono stati festeggiati dai compagni di squadra, allenatori e amici, con gran dispendio di torte, spumante e tutto ciò che ben si addice a una tavola imbandita in pista per una simile occasione (più unica che rara).
Tra i presenti anche Lambrughi e Cova
Tra i tanti presenti, anche l'azzurro dei 400 hs Mario Lambrughi e la siepista Elisa Cova, tutti di casa allo stadio Stefano Borgonovo. In prima fila anche tutti gli allenatori di questa bella storia: Salvino Tortu, Alessandro Simonelli e Grazia Sala (coach del giovane Aceti). Ma soprattutto c'erano i compagni di allenamento di questo lungo e trionfale anno, giovani ragazzi e ragazze con tanta voglia di divertirsi e migliorarsi anche se non arriveranno mai ai livelli dei loro compagni di corsia.
Due torte con dedica per i campioni europei
Due torte con dedica, un brindisi e in alto i calici, lo zar dei fotografi Giancarlo Colombo a immortalare il tutto a futura memoria. Gli striscioni inneggianti alle vittorie non mancano, neppure quello originale del campionato europeo proveniente direttamente da Grosseto (via Aceti). Giussano è una bella succursale di Grosseto, da qui ripartono i sogni della velocità azzurra.
Prima però Filippo Tortu parte da qui per Londra, missione 200 metri ai Campionati Mondiali. Ma c'è tempo. Ora c'è da condividere patatine e racconti con i ragazzi del campo che già li vedono come grandi campioni, ma che per ora sono solo giovani come loro che hanno sì vinto qualcosa di importante, ma senza montarsi la testa.
Davide Viganò