Treni: fra le dieci linee peggiori d'Italia anche la S11 Milano-Chiasso

La Chiasso-Como-Seregno-Milano, secondo il dossier di Legambiente, maglia nera a causa di ritardi e soppressioni.

Treni: fra le dieci linee peggiori d'Italia anche la S11 Milano-Chiasso
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Pendolaria 2019: tra le 10 linee peggiori d'Italia la S11. La Chiasso-Como-Seregno-Milano maglia nera a causa di ritardi e soppressioni. Il dossier di Legambiente.

Tra le dieci linee peggiori d'Italia anche la S11

Come ogni anno, puntuale all'entrata in vigore dell’orario invernale (QUI I DETTAGLI), Legambiente lancia la campagna Pendolariauna mobilitazione a fianco di chi ogni giorno prende il treno per andare a lavorare, a scuola o all'università, con l’obiettivo di sensibilizzare sull'importanza e l’urgenza di migliorare il trasporto pubblico su ferro attraverso l’analisi dello stato delle linee ferroviarie italiane, prendendo in esame il periodo 2010-2017.

Dal dossier si evince che il sistema ferroviario lombardo è sicuramente molto sviluppato rispetto al resto d’Italia, ma ancora oggi deve risolvere problemi decennali: il 53% delle linee è a binario unico, molte linee non sono elettrificate e le motrici viaggiano a diesel ed infine ad un costante aumento dei passeggeri non corrispondono un miglioramento della qualità del trasporto e del servizio.

Le tratte peggiori d'Italia

Ogni anno il dossier elegge le 10 tratte peggiori d’Italia. Nel 2018, per quanto riguarda la Lombardia, era stata indicata come peggiore la linea Brescia-Casalmaggiore-Parma per le condizioni di semi-abbandono della tratta, gli indici di affidabilità più bassi della regione e il materiale rotabile con un’età media superiore ai 30 anni. Quest’anno è la Milano-Chiasso a ricevere la maglia nera per il peggior servizio a causa del numero di ritardi e soppressioni senza preavviso registrati nell'arco dell’anno e del sovraffollamento dei treni.

I problemi della linea S11

In Lombardia la linea S11, di circa 51 km e che collega il confine di Stato a Chiasso con il capoluogo milanese, trasporta giornalmente oltre 40mila utenti giornalieri, maggiormente concentrati tra Seregno e Milano, nel cuore della Brianza. Proprio in questo tratto si concentrano le maggiori problematiche tanto che, nel novembre scorso, anche i sindaci di Lissone, Desio e Seregno si sono mobilitati in sostegno ai pendolari della linea S11.

Le proteste riguardano un lungo l’elenco di disservizi: ritardi giornalieri, corse non effettuate e soppressioni senza preavviso, carrozze piene a tal punto da non poter salire, mancanza di comunicazioni ai viaggiatori, treni nella maggior parte dei casi vecchi e non sufficientemente capienti. La Milano-Chiasso risente già oggi del passaggio dei treni internazionali che percorrono la direttrice verso il nord Europa e ancora di più ne risentirà con il completamento del sistema AlpTransit, previsto nel 2021. Questa linea è infatti parte integrante del sistema di collegamento ferroviario internazionale, ad oggi però solo parte dei lavori di ammodernamento e sistemazione delle linee è in corso.

Uno dei problemi più gravi infine è legato al fatto che questa linea si interseca a Seregno con la S9 (Saronno-Seregno-Milano-Albairate) che raccoglie un numero simile di passeggeri al giorno, anche in questo caso circa 40mila, creando un collo di bottiglia tra Seregno e Milano che aggrava ulteriormente i problemi in particolare sulla S9 stessa, ma in generale su entrambe le linee.

"La linea scelta come peggiore in Lombardia è esemplificativa delle tante difficoltà che sono costretti ad affrontare i pendolari nel loro viaggio casa-lavoro e casa-scuola ogni giorno – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Non dimentichiamo altre tratte che registrano costantemente forti disagi per gli utenti, come la Brescia-Treviglio-Milano, la Asso-Seveso-Milano, la Milano-Tirano e la Lecco-Bergamo-Milano. Stupisce, infatti, che i collegamenti tra i capoluoghi siano ancora così poco efficienti e sempre più problematici, come nel caso della Bergamo-Brescia o della Como-Lecco, tracciando un quadro di isolamento tra province attigue".

A questo link il dossier nazionale

Vecchi treni dismessi

Un dato positivo,sottolineato da Legambiente all'interno del suo dossier, è la riduzione dell’età dei treni in circolazione, con una media si 16,3 anni e il 46% dei 473 convogli circolanti in regione ha più di 15 anni, grazie ad una progressiva dismissione di quelli più vecchi e l’introduzione di nuovi mezzi.

A gennaio, infatti, arriveranno i primi nuovi treni di Trenord. Ne sono previsti 180 con 1 miliardo e 600 mila euro d’investimento, ma continuano a circolare convogli di oltre 30 anni di servizio.

Per quanto riguarda i tagli ai servizi, la Lombardia, non ha operato una sforbiciata alle tratte previste sul territorio, come invece avvenuto in altre regioni, a fronte però di un aumento tariffario del 30,3%e di una riduzione di risorse a Milano sul trasporto pubblico locale per 3,6 milioni nel 2020oltre al contributo straordinario di 6milioni e 600mila.

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Maglia nera non solo su rotaia

Ma la maglia nera quest'anno è arrivata in Lombardia anche su un altro fronte: quello delle strade. La Tangenziale Nord (nel tratto brianzolo) e la Valassina sono state infatti dichiarate, in base ad uno studio dell'Aci, tra le strade più pericolose d’Italia. LEGGI QUI L'ARTICOLO

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