Trans quasi uccide il rivale con la scarpa col tacco

La brutale aggressione risale a dicembre in viale Stucchi a Monza

Trans quasi uccide il rivale con la scarpa col tacco
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Ha quasi ucciso il rivale con una scarpa con il tacco, colpendolo ripetutamente e bucandogli il cranio. È stato arrestato dai Carabinieri di Monza con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato un brasiliano transessuale di 42 anni.

L'aggressione

I fatti risalgono al 3 dicembre scorso quando un uomo viene trovato riverso a terra, sanguinante, nei pressi di viale Stucchi a Monza. In seguito i Carabinieri scoprono che si tratta di un brasiliano transessuale di 43 anni, ma più difficile è capire cosa gli sia accaduto. I militari dell’Arma interrogano i testimoni e cerano di visionare i filmati delle telecamere della zona.

Le indagini

Il responso medico arrivato durante le indagini scompiglia le carte: le ferite alla testa non sono compatibili con una caduta accidentale o a un malore, ma sono state cagionate da un corpo contundente. La vittima però non può ancora fornire la sua versione dei fatti. Dopo quella che ora si capisce sia stata una violenta aggressione, si trova ricoverata all’ospedale San Gerardo di Monza (in pericolo di vita nella prima settimana di ricovero). I Carabinieri trovano però un messaggio vocale inviato dall’autore del delitto a un proprio amico, nel quale viene nel dettaglio descritta proprio la scena del tentato omicidio. Ed è chiaro a quel punto anche quale sia stato il movente: il controllo delle aree di prostituzione.

L'arma: la scarpa col tacco

Acquisita questa informazioni i Carabinieri, diretti dal sostituto procuratore Michela Versini, hanno raccolto altri elementi tra cui la dichiarazione della vittima, ormai fuori pericolo di vita, che hanno consentito di individuare l’arma del delitto: un tacco della scarpa che ha perforato per ben due volte il cranio del transessuale di 43 anni. A quel punto è stato identificato anche l’aggressore, che era scappato a Roma spostando lì i suoi affari. E a quel punto per il brasiliano non c’è stato più scampo. A lui è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Monza.

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