La sentenza

Travolse e uccise un bimbo, carnatese condannato

Due anni e 8 mesi per l'uomo che investì il piccolo Gioele Petza a Merate.

Travolse e uccise un bimbo, carnatese condannato
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Travolse e uccise il piccolo Gioele Petza, è giunta la sentenza. Yasir Akbar, pakistano residente a Carnate, è stato condannato a una pena di due anni e otto mesi.

La tragedia di Gioele Petza

La tragedia del piccolo Gioele Petza, di soli 7 anni, residente a Cernusco Lombardone, era avvenuta il 6 maggio 2021 in via degli Alpini a Merate, di fronte alla caserma dei Vigili del fuoco.

Le condizioni del bambino, travolto dall'auto di Akbar insieme alla mamma Jenny, e alla sorella maggiore Giorgia, erano apparse immediatamente  disperate.

Il piccolo Gioele Petza

Il bimbo era morto 5 giorni dopo

Il piccolo era stato ventilato sul posto e trasferito in elicottero a Bergamo dove i medici si sono prodigati per salvarlo ma alcuni giorni dopo, l'11 maggio 2021, le speranze di una sua ripresa si erano tragicamente spezzate.

Il carnatese si era finto un testimone dell'incidente

In un primo momento, stando al racconto di Yasir Akbar, che si era fermato sul posto testimoniando davanti alle forze dell'ordine intervenute, aveva preso corpo l’ipotesi dell’auto pirata: il 38enne aveva infatti raccontato di una vettura di colore scuro che, dopo aver urtato la sua Fiat Punto vecchio modello, aveva e travolto la famigliola, dandosi poi alla fuga. Un racconto che presentava diverse lacune e che evidentemente non ha convinto Carabinieri e Polizia Locale, intervenuti sul posto per rilevare la dinamica dei fatti. Le forze dell'ordine avevano ricostruito come in realtà l'investitore fosse proprio il pakistano di Carnate.

Yasir Akbar sul luogo dell'incidente con un carabiniere

Condannato l'investitore

Nella mattina di oggi, mercoledì 19 ottobre 2022, il giudice del tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni ha pronunciato la sentenza nei confronti di Akbar: è stato condannato a due anni e otto mesi per omicidio stradale, a fronte di una richiesta di quattro anni.

Famiglia risarcita

Il giudice ha riconosciuto al pakistano, assistito dall'avvocato Simona Crippa, le attenuanti generiche. Aveva già versato un risarcimento alla famiglia del bambino.

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