La preoccupazione dei genitori

Tre 14enni rapinati nel parchetto isolato. "Riaprite il campo della Sabin, è più sicuro"

I fatti in via Valosa di Sotto, a San Fruttuoso. Le mamme allarmate scrivono a sindaco e assessore.

Tre 14enni rapinati nel parchetto isolato. "Riaprite il campo della Sabin, è più sicuro"
Pubblicato:
Aggiornato:

Hanno deciso di andare a giocare nell’area verde di via Valosa di Sotto perché, dopo che i canestri della «Sabin» sono stati tolti su richiesta di alcuni residenti che lamentavano rumori e schiamazzi, il campo è diventato praticamente inutilizzabile. Ma lì, ai confini con Cinisello, complice l’isolamento in cui l’area si trova, i tre adolescenti sono stati aggrediti e rapinati da due balordi che poi sono riusciti a far perdere le proprie tracce.

Tre 14enni rapinati nel parchetto isolato

"Non sarebbe mai successo se invece avessero potuto rimanere a giocare in via Tazzoli, dove c’è decisamente più passaggio", ha commentato amareggiata la madre di uno dei tre 14enni vittime della rapina che, all’indomani dei fatti, ha deciso di scrivere una lettera al sindaco Dario Allevi e all’assessore allo Sport Andrea Arbizzoni per metterli al corrente della situazione.

La rapina

I fatti si sono verificati nel tardo pomeriggio di mercoledì della scorsa settimana, a San Fruttuoso. I tre giovani, amici di infanzia, come moltissimi altri coetanei del quartiere, erano soliti ritrovarsi nel campo da basket della «Sabin». Il medesimo nel quale, due settimane fa, i canestri sono stati rimossi in seguito a una serie di rimostranze avanzate dai residenti dei palazzi limitrofi, infastiditi dal rumore.

Mercoledì, dunque, hanno deciso di ripiegare sul campo che si trova in via Valosa di Sotto (dove è previsto che venga in futuro realizzata la palestra a carico del privato che dovrebbe costruire le tre torri di viale Lombardia).

"Una zona già di per sé poco frequentata, figuriamoci ad agosto", ha precisato la monzese. Dopo aver posato le biciclette, hanno iniziato a giocare. Giusto il tempo di qualche passaggio e hanno visto arrivare due ragazzi sui vent’anni che si sono avvicinati alle loro biciclette, afferrandole. Increduli, hanno smesso di giocare e si sono diretti verso di loro.

"Sono le nostre bici", hanno urlato, raggiungendoli. "Le prendiamo un attimo in prestito", hanno ribattuto sarcastici. Solo che i tre adolescenti, tutt’altro che inclini a farsi derubare, si sono ulteriormente avvicinati, cercando di far valere le proprie ragioni. E la reazione dei due ladri non si è fatta attendere. Hanno preso a pugni uno dei 14enni, colpendolo al viso, alla testa e alla schiena. Poi hanno afferrato due biciclette e sono fuggiti. Il tutto è avvenuto senza che nessuno - salvo ovviamente i diretti interessati - assistesse ai fatti. Nessun testimone, nessun passante che potesse dar loro una mano. I giovani, terrorizzati, hanno chiamato il 118.

I soccorsi

Sul posto è intervenuta un’ambulanza, seguita dalla volante della Polizia di Stato. Il personale medico ha soccorso la giovane vittima che è stata quindi portata al San Gerardo. Gli agenti della Questura di via Montevecchia hanno raccolto le loro testimonianze mettendosi poi subito al lavoro per identificare e rintracciare i rapinatori. Il giorno successivo, giovedì, i genitori hanno sporto denuncia.

La lettera al sindaco

Un fatto che ha profondamente segnato i 14enni e che ha allarmato i genitori. Tanto che due delle mamme hanno scritto una mail in Comune per mettere sindaco e assessore al corrente della situazione. "Ne sono certa - ha spiegato una delle due mamme, ancora scossa per quanto accaduto al figlio - Se avessero potuto giocare nel campo della Sabin, che si trova in una posizione decisamente più centrale e maggiormente frequentata, tutto ciò non sarebbe accaduto. A San Fruttuoso mancano spazi in cui i ragazzi possano trovarsi. C’è il giardinetto coi giochi per i più piccoli e ci sono tre aree cani. Ma è come se gli adolescenti non esistessero. Per loro non c’è nulla. Anche l’oratorio è ora di difficile fruizione viste le limitazioni legate al Covid che i responsabili della struttura devono fare osservare".

Nel quartiere, dunque, "l'unico spazio ricreativo per adolescenti è costituito dal giardino della scuola media Sabin che possiede un campo da basket e una rete da pallavolo. Per anni c'è stato un tacito assenso collettivo nel tollerare lo scavallo della cancellata fuori dagli orari scolastici per beneficiare di questo spazio attrezzato per il gioco di squadra. In epoca Covid purtroppo è venuta meno la tolleranza verso la presenza dei ragazzi all'interno del giardino scolastico. Ma se viene meno la possibilità di utilizzarlo, i giovani devono ripiegare su soluzioni decisamente meno ottimali, come appunto l’area di via Valosa di Sotto, un luogo già di per sé isolato, figuriamoci ad agosto".
Un episodio simile, conclude la monzese, "dovrebbe spingere a una riflessione le istituzioni in merito agli spazi da rendere fruibili dagli adolescenti all'interno del quartiere in cui abitano, un quartiere che attualmente non contempla né tutela il loro diritto allo svago all'aperto in luoghi pubblici sicuri. E non è pensabile che i giovani pratichino gioco e sport solo in contesti istituzionalizzati o necessariamente a pagamento. Devono essere creati campetti pubblici adatti alle loro esigenze".

La risposta dell'assessore

Estremamente dispiaciuto per quanto accaduto ai tre 14enni e già al lavoro trovare una soluzione al problema degli spazi. Ad assicurarlo è l’assessore allo Sport e alla Partecipazione Andrea Arbizzoni all’indomani della rapina subìta dai giovanissimi monzesi.
"Indubbiamente, e non parlo solo di San Fruttuoso, c’è una grande necessità di spazi per la socialità, soprattutto dopo un periodo così difficile - ha spiegato - Ma è anche vero che, nel caso del campo della “Sabin” non è così facile trovare una soluzione".
Questo perché l’area è asservita alla scuola media e entrare scavalcando non sarebbe consentito.
"So che ciò avviene ormai da anni, se non da decenni. E, lo ammetto, può essere che togliere i canestri sia stata una decisione un po’ drastica. Ma il problema è serio. Chi risponde se accade qualcosa? Di chi è la responsabilità se qualcuno che ha scavalcato si fa male? Chi ne risponde? La preside? Il Comune? Non è un campetto pubblico, ma un’area che fa parte di un istituto scolastico", ha fatto notare l’assessore che si è messo al lavoro per cercare di trovare una soluzione che vada a regolamentare l’utilizzo del campetto.
Venerdì della scorsa settimana ha convocato il Sanfru Basket e la preside della «Sabin» Roberta Colombo.

Il patto di collaborazione

Un incontro che ha dato i primi risultati, ha assicurato l’assessore. "Abbiamo posto le basi per un patto di collaborazione che tenga conto dell’esigenza da parte dei ragazzi del quartiere di utilizzare lo spazio, ma anche delle responsabilità - ha spiegato - Lunedì ho quindi convocato gli uffici competenti che hanno redatto una prima traccia di accordo che poi abbiamo inviato sia al Sanfru Basket che alla preside. Credo che entro la fine di agosto potrebbe essere firmato». L’accordo prevede l’apertura regolamentata del campo della Sabin in determinati orari, quando la scuola è chiusa. Quindi di pomeriggio e la sera, «ma solo fino a un determinato orario, probabilmente fino alle 21, non più tardi, anche perché non c’è un’illuminazione adeguata che possa garantire la sicurezza di chi ne fruisce. Poi però, se qualcuno dovesse sgarrare, allora dovrà prendersi le sue responsabilità".
Per quanto riguarda l’area di via Valosa di Sotto in cui si è consumata la rapina, «vedrà presto l’arrivo della palestra e, con tutta probabilità, del nuovo centro civico».

Leggi anche
Seguici sui nostri canali
Necrologie