Treni, dal Pirellone la palla passa a Roma
Treni, dal Pirellone la palla passa a Roma. Approvata risoluzione in Consiglio, domani il presidente Fontana incontra il ministro Toninelli
Il trasporto ferroviario regionale e il servizio offerto da Trenord. Via libera dal Pirellone alla risoluzione sul trasporto regionale su ferro in vista dell'incontro di domani del presidente Attilio Fontana con il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Per il futuro dei treni in Lombardia scatta dunque l'ora della verità.
La situazione
Ritardi, disservizi, treni soppressi, pendolari stretti come sardine, corse dimezzate su alcune tratte e sostituite da corse offerte dal trasporto su gomma, dagli autobus. Scenari incerti all'orizzonte, senza certezze di investimenti e di piani di assunzioni e sviluppo. Questa la triste fotografia che ha portato il Consiglio regionale ad affrontare per gran parte della giornata il tema del trasporto ferroviario e portare in Aula una proposta di risoluzione.
La risoluzione
Il documento presentato in Aula da Andrea Monti invita Presidente e Giunta regionale ad attivarsi con il Governo affinché Trenitalia effettui investimenti analoghi a quelli sostenuti da Trenord per sostituire i treni vecchi con convogli di adeguata qualità. Il documento sollecita anche Trenord a rivedere la struttura organizzativa per garantire un livello adeguato di servizi e Rete Ferroviarie Italiane, Rfi, a interventi di ammodernamento e manutenzione della rete in Lombardia; inoltre si invita Trenord a riferire in Commissione Territorio ogni quattro mesi sugli interventi effettuati. La proposta di Risoluzione tocca anche il contratto di Trenord con Regione Lombardia, sottolineando che l’ipotesi di rinnovo fino al 2026 potrà essere valutata positivamente qualora venga garantita la possibilità di ulteriori investimenti in nuovo materiale rotabile. La risoluzione ha avuto semaforo verde con il con il voto di 46 consiglieri, 27 contrari e 2 astenuti.
La disamina del presidente Fontana
"È manifesta la non gestione di un’azienda in cui soci hanno rimarcato negli anni una enorme disparità di investimenti – ha analizzato il presidente della Giunta, Attilio Fontana – Regione Lombardia ha impegnato 3,5 miliardi di euro, realizzati o programmati, Trenitalia solo 170 milioni nello stesso periodo: serve modificare gli assetti attuali. Rfi inoltre non investe nella rete da anni, manca manutenzione necessaria e fondamentale. A queste carenze è dovuta una grande parte dei disservizi subiti dai nostri cittadini. A Roma chiederemo che le promesse dei soci vengano mantenute, che vengano presi nuovi impegni e che il sistema ferroviario lombardo torni ad essere una delle priorità anche del Governo".
Gli attacchi del M5S
"Mancanza di personale, mancanza di mezzi e problemi di governance. In questo senso, Regione Lombardia non può far finta di non sapere cosa fa o non fa Trenord", ha osservato Nicola Di Marco che ha tuonato a muso duro: "E' imbarazzante questa maggioranza: la sua priorità è Pedemontana, poi tutto d'un tratto si accorge dei problemi del sistema ferroviario". Bordate anche al Pd: "Dov'era questo partito quando il ministro alle Infrastrutture era Delrio. Naturalmente, ora ci aspettiamo presidi e volantinaggi anche per l'aumento dei biglietti della metropolitana". Poco prima un attacco analogo nei confronti del Partito democratico era arrivato anche dal capogruppo Dario Violi. Dai pentastellati è arrivata la richiesta di prevedere nella risoluzione il rilancio delle stazioni e il tema della sicurezza.
Il Pd
Voto contrario alla risoluzione da parte del Pd che di primo mattino aveva manifestato in stazione Cadorna e proprio davanti al Pirellone, primo dell'inizio del Consiglio. Tranciante il giudizio di Carmela Rozza: "E' una risoluzione ipocrita, priva di contenuti che non dà soluzioni ai pendolari".
Lega e Forza Italia
"Un errore è stato non riuscire ad avere una governance con maggioranza regionale", ha osservato Alessandro Corbetta. "Trenord ci chiede un gesto di grande responsabilità: accettare dei tagli, ma è chiaro che vogliamo vedere dei risultati. Facciamo in modo che Regione Lombardia abbia il controllo di questa società. Il M5S faccia pressioni sul ministro Toninelli, che è un lombardo, per avere una gestione più vicina al territorio". Un'analisi condivisa da Marco Mariani che ha rilanciato: "Il precedente amministratore delegato di Fs era una birba, voleva il controllo di tutto per fare investimenti e migliorie. Questi si chiamano ricatti. E poi fa fatta chiarezza sulla proprietà e sulla gestione di reti, mezzi e stazioni: così, oggi, è solo un gran guazzabuglio". Il capogruppo di Forza Italia, Marco Comazzi ha commentato da parte sua: "Non ci facciamo illusioni da Roma, ancora una volta sarà la Lombardia a doversi arrangiare da sola e ancora una volta ne saremo orgogliosi". Infine il capogruppo della Lega, Roberto Anelli ha chiosato: "Abbiamo sentito tante critiche, ma nessuna proposta alternativa, così è facile parlare". Dal rappresentante del partito di Salvini è arrivato un altro invito a Fontana: "Domani a Roma, faccia un giro anche in altri uffici per continuare a tenere calda la pista dell'autonomia. Quando l'avremo ottenuta, tanti problemi li risolveremo da soli".
La soddisfazione del relatore
Soddisfatto dell'esito della votazione, il relatore della risoluzione, Andrea Monti: "Adesso però occorre passare dalle parole ai fatti, che sono poi quelli che chiedono in ultima istanza le migliaia di pendolari che ogni giorno sono costretti ad utilizzare i treni lombardi, argomento oggi attualissimo anche alla luce del nuovo orario invernale. Su questo punto ci sono state molte polemiche recenti circa il taglio di alcuni treni, sostituiti con un servizio di pullman. Occorre porre un inciso: siamo disposti ad accettare i tagli, a patto che questa scelta porti reali benefici nell’immediato.
"Ognuno si prenda responsabilità"
"Tutti devono prendersi le proprie responsabilità - ha aggiunto Monti - Si chiede quindi alla Giunta di farsi parte attiva presso tutti i soggetti coinvolti, specialmente verso chi, fino ad oggi ha fatto orecchie da mercante. In particolare, il socio che possiede il 50% di Trenord, ovvero Trenitalia (Gruppo Fs), dimostratosi sospettosamente assente fino ad oggi. Trenitalia deve effettuare investimenti analoghi a quelli fatti, non con pochi sforzi, da Regione Lombardia in questi anni. Altro punto cruciale è l’aggiornamento delle ferrovie su cui viaggiano i pendolari, nella stragrande maggioranza in capo ad Rfi, altra azienda pubblica interamente controllata dal Gruppo FS. La risoluzione chiede inoltre di valutare l’applicazione di ulteriori misure e servizi compensativi per gli utenti, a fronte dei disagi patiti. Infine c’è la richiesta indirizzata proprio a Trenord di riferire con cadenza quadrimestrale presso la Commissione Territorio e Infrastrutture circa le azioni di miglioramento della rete e sullo stato di avanzamento degli investimenti. Personalmente credo sia arrivato il momento di cambiare davvero le cose".
Infatti il problema è nazionale non ostante la polverizzazione delle F.S. in tante società partecipate.