Trezzo in 200 contro il divieto di accesso ai parchi per i cani
Trezzo bau ha lanciato una petizione online e protocollato una missiva in Municipio. "Non è giusto che paghino tutti per chi non rispetta i beni pubblici".
La petizione online lanciata dal Gruppo Trezzo bau ha raccolto subito duecento adesioni. Secondo i promotori il divieto di accesso ai parchi per i cani danneggia anche il turismo cittadino. Ma l’Amministrazione al momento non cambia i suoi propositi.
La petizione per sbloccare l’accesso ai parchi per i cani
Due mesi fa avevano chiesto al Comune di aprire un’area per lo sgambamento degli amici a quattro zampe; stavolta, invece, hanno deciso di coinvolgere attivamente i trezzesi, dando vita a una petizione contro il divieto di accesso ai cani nelle aree verdi civiche, che ha subito raccolto duecento consensi (e che punta a toccare quota 500).
C’è anche una lettera protocollata in Municipio
Tra l’altro, nei giorni scorsi, il sodalizio, fondato ai primi di marzo, ha protocollato una missiva in Municipio. Si chiede che vengano rimossi i divieti di accesso, «In quanto li riteniamo illegittimi, limitativi alla nostra libertà e pure a quella dei tanti turisti accompagnati dai loro amici a quattro zampe che per questo motivo non possono visitare il Castello – è scritto nella lettera – Pensiamo che questa limitazione sia sfavorevole all’immagine culturale e turistica della città».
La risposta dell’Amministrazione
Da parte sua il Comune ha risposto snocciolando una serie di dati che evidenziano i motivi che hanno portato il Consiglio comunale ad approvare un apposito regolamento che impedisce l’accesso agli amici a quattro zampe nei parchi pubblici. «Il divieto, in realtà era già stato previsto 8 anni fa dal voto dell’Assise, nell’ambito del regolamento di Polizia urbana – è scritto nella nota comunale – Ma non era mai stato applicato per dare modo ai proprietari di adeguarsi. Sono state inoltre attuate campagne informative, assemblee pubbliche e pure attività di controllo della Locale. Ci si auspicava, quindi, un incremento del rispetto degli obblighi civili, ma, come appurato, permane una buona parte di persone che non ritiene obbligatorio tenere il cane al guinzaglio o raccogliere i suoi bisogni».
L’assessore alla Sicurezza
«Abbiamo atteso anni prima di intervenire – ha ribadito l’assessore alla Sicurezza Silvana Centurelli – E’ giunta l’ora di dare una risposta a tutti quelli che, a ragione, chiedono all’Amministrazione interventi concreti per risolvere un problema di mentalità, prima ancora che normativo. I cartelli sono stati apposti a marzo e i controlli iniziati verso fine aprile. Ci riteniamo in ogni caso aperti a valutare proposte che verranno sottoposte per raggiungere l’obiettivo “deiezioni zero”».
L’articolo completo sulla Gazzetta dell’Adda in edicola e nell’edizione sfogliabile online.