Trovato sgozzato nel box, nessuna colluttazione con l'assassino
Omicidio passionale o vecchi rancori: non è escluso che la vittima conoscesse chi l'ha colpito a morte.
Omicidio passionale o vecchi rancori legati al giro di conoscenze: su questi due fronti sono dirette le indagini dei carabinieri coordinati dal Pm Carlo Cinque per risalire all'identità di chi ha ucciso Michelangelo Redaelli, 54 anni di Solaro, con frequentazioni anche a Varedo, trovato nel suo box sabato sera, morto in seguito ad una profonda ferita alla gola.
Non ancora fissata l'autopsia
L'autopsia di Redaelli per il momento non è ancora stata fissata, ma secondo una prima ricostruzione l'aggressore lo avrebbe sorpreso alle spalle colpito con una sola violenta coltellata diretta alla gola. Solo le verifiche in corso per definire i particolari dell'orrendo delitto potranno escludere in modo certo che i due si siano trovati faccia a faccia. E' invece confermato che tra la vittima e il killer non c'è stata alcuna colluttazione.
Nessun segno di lotta
Nessun segno di lotta né nell'abitazione di Michelangelo Redaelli, né nel garage, dove il corpo senza vita del 54enne è stato trovato. Questo potrebbe significare anche che la vittima conoscesse il suo assassino. Ipotesi al vaglio degli inquirenti così come non è escluso che il 54enne sia stato sorpreso alle spalle. Rimane poi da capire come mai Redaelli sia sceso nel box lasciando socchiusa la porta di casa. Il cellulare e le chiavi sono state ritrovate al momento dell'intervento dei carabinieri su un tavolino all'interno dell'abitazione.
Si cerca tra gli ultimi contatti
Nuove e importanti indicazioni potranno venire dall’esame dei suoi tabulati telefonici. Lì tra messaggi e ultime chiamate ricevute potrebbe esserci anche il nome di chi lo ha contattato e poi raggiunto a casa la sera dell'omicidio. La morte del 54enne dovrebbe risalire a non più tardi di venerdì sera.