Prima il messaggio con l’avviso della richiesta di pagamento di 950 euro con l’indicazione del numero da chiamare nel caso lo si volesse bloccare. Poi la chiamata (effettuata con un dispositivo che ha replicato il numero fisso del Comando di via Volturno) da parte di un uomo che si è spacciato per Carabiniere. E nel giro di un paio d’ore, i risparmi di una vita di sono volatilizzati.
Truffa del messaggio
E’ arrabbiata, amareggiata, la 37enne di Monza, vittima di un raggiro che le è costato 25mila euro, «in pratica quasi tutto quello che avevo sul conto, i soldi che ero riuscita a mettere da parte da quando iniziai a lavorare nel 2008», ha confidato.
Tutto è iniziato lunedì mattina intorno alle 10.50, quando sul cellulare della donna è comparso un messaggio di Whatsapp con intestazione che richiamava quella di Nexi in cui veniva comunicata una richiesta di pagamento pari a 950 euro.
«In quel momento, avendo fatto il turno di notte, stavo dormendo – ha ricostruito la 37enne – Quando mi sono svegliata, intorno alle 13, e ho visto il messaggio, mi sono preoccupata. Ogni volta che utilizzo la carta mi arriva la notifica e, in questo caso, era evidente che non potevo essere stata io a effettuare quella spesa, visto che in quel momento stavo dormendo».
La trappola del finto Carabiniere
Piuttosto allarmata, ha deciso di comporre il numero indicato nel messaggio: «Mi ha risposto un uomo che mi ha detto di essere un addetto del call center, riferendomi che avrebbero fatto alcune verifiche e che poi mi avrebbero richiamata». Dopo un’ora, il cellulare ha squillato. «Era un altro numero – ha spiegato la 37enne – Questa volta era il fisso del comando dei Carabinieri di via Volturno e quindi non ho avuto alcun dubbio, ho risposto immediatamente». Dall’altro capo del telefono c’era un uomo che si è qualificato come militare e che ha asserito di averla chiamata in merito al pagamento sospetto. «Mi ha detto che i dipendenti della filiale della mia banca erano tutti indagati perché stavano truffando i clienti e che io ero una delle vittime – ha spiegato – Mi ha detto che la situazione era critica e che sarei dovuta andare presso la mia filiale per spostare subito i soldi su un nuovo conto, sempre a mio nome, di cui mi avrebbero dato loro gli estremi di lì a poco».
“Ecco come mi hanno svuotato il conto”
Fidandosi dell’uomo che si era spacciato Carabiniere, e sempre rimanendo al telefono con lui (che nel frattempo l’ha richiamata un’ennesima volta, con un numero di cellulare), si è precipitata in via Carlo Alberto, presso il suo istituto di credito. «L’uomo al telefono mi ha invitata, con fare piuttosto intimidatorio, a fare in fretta – ha proseguito – Mi ha detto di passare anche col rosso, se necessario e di parcheggiare pure in divieto di sosta che mi avrebbero rimborsato loro. Cosa che ovviamente non ho fatto».
Nel frattempo le ha inviato l’iban di un conto Buddybank, banca digitale dell’orbita Unicredit, che sembrava a lei intestato. «Mi raccomando, non dica nulla in banca perché ci sono le indagini in corso», si è premunito anche di dirle. «Ero molto agitata – ha rimarcato – Ogni volta che mi sentiva titubante o evasiva mi ricordava con fare minaccioso che era un appartenente delle forze dell’ordine e che dovevo fare quello che mi diceva».
Arrivata presso lo sportello della filiale del suo istituto di credito, ha spiegato all’addetta l’operazione che avrebbe dovuto effettuare. Alle 15.20 la 37enne ha spostato 25mila euro con bonifico istantaneo sul nuovo conto che credeva fosse a suo nome. Ha fatto uno screenshot dell’avvenuta operazione e l’ha inviata al suo interlocutore che ha attaccato.
Erano le 16 e nel momento in cui la telefonata col finto carabiniere si è interrotta, le sono cominciate ad arrivare sul cellulare le notifiche di tutte le chiamate in entrata delle precedenti due ore. Comprese le sette che la direttrice della sua filiale le aveva fatto.
La denuncia presso i veri Carabinieri
«In pratica, come avrei poi scoperto, mi avevano schermato il cellulare – ha spiegato ancora – Ed è a quel punto che ho capito che tutta questa “operazione” era stata probabilmente una farsa». Accompagnata da un’amica, si è rivolta ai Carabinieri del Comando di via Volturno per sporgere denuncia.
«Devo ringraziarli perché sono stati estremamente gentili – ha evidenziato – Mi hanno spiegato che fatti simili purtroppo si verificano di frequente. Cosa che ho potuto constatare io stessa, visto che in sala d’attesa in via Volturno c’erano altre persone che avevano subito truffe o che stavano per essere tratte in inganno». Nel frattempo la 37enne ha anche cercato di fermare il bonifico, invano. «I truffatori si sono pure accertati che lo facessi in un orario in cui erano sicuri di riceverlo subito – ha osservato – Purtroppo sono consapevole del fatto che difficilmente rivedrò i miei soldi. Erano i risparmi di una vita, quanto sono riuscita a mettere da parte da quando ho iniziato a lavorare. A settembre ho il rogito per l’acquisto di una nuova casa e quella somma mi serviva per il notaio e altre spese. Rimettere insieme questa somma per me sarà davvero difficile».