Truffa dell'acqua, la mamma del sindaco non ci casca
E' riuscita a mettere in fuga il finto tecnico che si era presentato al cancello di casa
Ha tentato di raggirarla con l'ormai collaudata truffa dell'acqua ma lei non ci è cascata. Nicoletta, la mamma del sindaco di Besana in Brianza Emanuele Pozzoli, è riuscita a mettere in fuga il finto tecnico che si era presentato al cancello di casa.
SI è presentato al citofono di casa
E' successo la scorsa settimana quando un sedicente tecnico dell'acqua ha suonato il citofono di casa Pozzoli, a Vergo Zoccorino, frazione di Besana in Brianza. Perfetto il travestimento: cartellino di riconoscimento (falso) da una parte, walkie tolkie dall'altra, cappellino in testa. L'uomo - trent'anni circa, italiano - ha chiesto a mamma Nicoletta di entrare in giardino per un controllo al contatore.
A quel punto il finto tecnico si è introdotto in casa per una seconda verifica, questa volta sull'acqua corrente. "Contaminata", ha sentenziato, avvalendosi probabilmente anche di una fialetta meleodorante per rafforzare il responso. Poi la terza mossa che l'ha fregato. "Sospenda l'utilizzo dell'acqua. Il Comune vi consegnerà delle taniche pulite".
La mossa che l'ha fregato
Nicoletta, già insospettita, ha capito tutto. "Mio figlio è il sindaco, ora lo chiamo...". Una frase che deve aver gelato il sangue del truffatore che ha così saggiamente deciso di darsela a gambe levate.
Venuto a conoscenza di quanto accaduto, il primo cittadino ha pubblicato sui social del Comune un avviso diretto alla cittadinanza, in particolare agli anziani, ricordando "l'importanza di non aprire a nessuno e di chiamare subito i Carabinieri".
"La mia mamma è stata brava e fortunata ma dobbiamo stare attenti - ha aggiunto Pozzoli - Ricordo a tutti di non aprire la porta a nessuno e di non fidarsi di chi vuole entrare in casa. Anche per un minimo dubbio, chiamate i Carabinieri"