Truffe affettive: la Procura di Monza apre una indagine

Uomini di mezza età ingannati e poi ricattati a suon di foto hard

Truffe affettive: la Procura di Monza apre una indagine
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Truffe affettive: la Procura di Monza apre una indagine. Sono diversi infatti gli uomini di mezza età residenti nel Monzese che sono caduti nella trappola di truffatori senza scrupoli che li hanno ricattati a suon di fotografie hard. Un fenomeno preoccupante sul quale sta cercando di gettare una luce il sostituto procuratore Luisa Zanetti. Sembra che dietro agli odiosi ricatti ci sia una organizzazione criminale della Costa d'Avorio.

Truffe affettive: come funzionano?

Ma come vengono messe a segno le truffe affettive? Conosciute anche come truffe romantiche, sono raggiri con i quali gli artefici fanno leva sui sentimenti delle proprie vittime per estorcere loro denaro. Nel caso monzese  sembra che  diversi uomini tra i 50 e i 60 anni siano stati contattati sul web e corteggiati  da presunte bellissime ragazze. Il rapporto virtuale tra la vittima  la giovane donna (che in realtà non esiste ma è solo frutto di un profilo creato ad arte, spesso con fotografie rubate)  cresce fino a diventare un vero e proprio rapporto di confidenza. Ed è a quel punto che scatta la trappola.

 

La richiesta di denaro

La finta corteggiatrice infatti riesce a convincere la propria vittima a inviarle foto spinte. Una volta ottenute le immagini ose', parte  il ricatto: "O paghi o mostro le fotografie a tua moglie". Questa la ricostruzione effettuata da diverse vittime brianzole che invece che cedere all'estorsione, o stanche di pagare, hanno deciso di rivolgersi alla Procura della Repubblica di Monza.

Le indagini

Al momento sono diverse le denunce sul tavolo del Procuratore Luisa Zanetti. Secondo i primi sviluppi sembra che dietro i ricatti e le estorsioni ci sia una organizzazione criminale della Costa D'Avorio.

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