Svincolo delle polemiche

Tunnel Serravalle, tutti appesi alla Via

In Consiglio comunale i tecnici di Serravalle. I residenti hanno protestato ancora

Tunnel Serravalle, tutti appesi alla Via
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Fuori i comitati ambientalisti con gli striscioni, in aula i cittadini con la mascherina, i tecnici di Serravalle e le forze politiche. Lunedì sera per la  prima volta il Consiglio comunale di Monza ha affrontato il discusso progetto di Serravalle di modifica dello svincolo tra la A4-A52 e la Statale 36, con la famosa galleria non completa che rappresenta un incubo per gli abitanti di San Rocco. Un'opera che rientra formalmente tra quelle per le Olimpiadi del 2026 ma che ovviamente non sarà pronta per la kermesse sportiva.

Risparmio di 9 minuti

I tecnici di Serravalle hanno spiegato che l'opera è stata proposta dalla  società stessa alla Regione per fluidificare il traffico: si prevede di far risparmiare 9 minuti ai 120mila veicoli che ogni giorno transitano in quel punto. I costi sono stimati in 40 milioni di euro ma i risparmi ottenibili dalla cancellazione dello svincolo e dalla rotonda su Casignolo (stralcio chiesto e ottenuto dal Comune di Monza), quantificabili in 5-6 milioni, se li sono già mangiati il rincaro dei costi e delle materie prime. Quanto ai tempi, da oggi -hanno detto i tecnici di Serravalle- tra iter burocratico e opere sul terreno vanno calcolati quattro anni.

Le richieste dei Comitati

Il Comitato di via Gentili resta fermo sulle sue richieste: copertura di tutto il tratto (il progetto attuale prevede 450 metri di galleria, 70 metri di trincea aperta -proprio nel tratto più vicino alle scuole e agli impianti sportivi di via Omero- e un un ultimo tratto di 40 metri sotto la ferrovia). E poi lo spostamento del tracciato il più a sud possibile per salvaguardare le case e il pozzo dell'acqua potabile della via. Oltre alla modifica dello svincolo di immissione sulla Statale 36 che, così com'è, causa incolonnamenti continui.

Il progetto ora è in fase di Valutazione dell'impatto ambientale (Via) presso il ministero dell'Ambiente cui seguirà la Conferenza dei servizi di tutti i soggetti interessati, che in queste fasi possono e potranno presentare osservazioni.

Il dibattito in aula

In aula, dopo la presentazione del progetto da parte di tecnici, il dibattito ha preso un andamento più politico. Le opposizioni hanno rivendicato a loro merito il fatto che la questione sia approdata in aula e hanno accusato, con varie sfumature, la Giunta Pilotto di aver dato un parere favorevole al progetto con la delibera di giugno 2023. E hanno stigmatizzato nuovamente la famosa seduta di commissione consiliare della scorsa estate in cui ci furono  scintille tra l'assessore Giada Turato e i rappresentanti dei Comitati di San Rocco.

Il sindaco Paolo Pilotto e la maggioranza hanno rivendicato quanto fatto finora: "Abbiamo dato un parere favorevole -ha detto il sindaco- perché il progetto, con opportune modifiche, ci pare ragionevole. Il Comune di Monza è stato l'unico soggetto pubblico a chiedere la Via, altrimenti il progetto sarebbe andato avanti come è stato concepito. Abbiamo fatto eliminare lo svincolo di Casignolo per salvaguardare il verde (anche se lì sorgerà il deposito di M5, ndr), abbiamo chiesto a Monza Mobilità di verificare se la nuova tratta può essere fatta tutta in galleria".

I tecnici di Monza Mobilità, presenti in aula, hanno riposto sì: si può fare, con maggiori costi dovuti al fatto che oltre i 500 metri di lunghezza le gallerie devono essere dotate di infrastrutture antincendio. Costi in più? Calcolati in  5-6 milioni di euro. L'amministrazione comunale, ha assicurato Pilotto, spingerà per questa soluzione in sede di Via e di conferenza dei servizi. E diversi esponenti dell'opposizione hanno assicurato il loro appoggio in questo senso, ricordano quanto fatto vent'anni fa per il tunnel di San Fruttuoso che nel progetto originario avrebbe dovuto essere una trincea aperta.

 

 

 

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