A Briosco

Ubriaco aggredisce il «capo» dei Vigili: risponderà di sei reati

Nei guai un 53enne che, alticcio, urinava su sul muro di una casa privata

Ubriaco aggredisce il «capo» dei Vigili: risponderà di sei reati
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Prima ha urinato per strada, contro il muro di un’abitazione privata. Poi ha tentato di aggredire il comandante della Polizia locale di Briosco che è riuscito a bloccarlo nonostante il suo metro e novanta di altezza e gli oltre cento chili di peso.
La «doppietta» è costata cara al brioschese, classe 1968, che dovrà rispondere di una lunga lista di reati: rifiuto delle generalità, resistenza a pubblico ufficiale, violenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale, ubriachezza e atti contrari alla pubblica decenza.

Aggredito il "capo" dei Vigili

Tutto è successo giovedì della scorsa settimana, intorno alle 17,15. Nel comando di via Roma è giunta la chiamata di una donna, residente a pochi passi di distanza, in via Trieste. Segnalava la presenza di un uomo che stava facendo pipì proprio sotto i suoi occhi. All’altro capo del telefono, il vice commissario Brunini, solo in ufficio. Vice commissario che ha quindi raggiunto l’incivile che nel frattempo si era ricomposto e stava continuando a sorseggiare la sua birra. Alla richiesta di fornire i documenti, il 53enne, visibilmente alterato dall’alcol, ha risposto con improperi. «Che c... vuoi?», ha detto a Brunini. Quest’ultimo lo ha invitato quindi a fornire almeno a voce le sue generalità. Altre parolacce. Alla prospettiva di finire in comando, ha tentato di assalire il pubblico ufficiale, anche cercando di brandire una bottiglia di vetro. Gli è andata male: nonostante fosse un «marcantonio», è stato bloccato dal comandante. Nel frattempo le altre persone presenti hanno contattato i carabinieri della caserma di Giussano.

Manca un agente

Quanto successo ha evidenziato i rischi di un turno di servizio coperto da un solo agente. Problema al quale il "capo" dei Vigili Brunini cercherà di trovare rimedio all’arrivo della nuova Giunta (quella eletta nel 2019 è caduta ad aprile). All’appello, infatti, manca ancora un componente della squadra, oggi composta «solo» dal comandante, dall’assistente scelto Emanuele Deidda e dal sovrintendente Emilio D’Agostino.

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