Uccelli maltrattati e abbandonati
Esemplari esotici vittime di assurde violenze. Enpa cerca loro casa.
Uccelli maltrattati e abbandonati. Non c’è specie che si salva: dai cani e dai gatti agli animali da cortile, dalla fauna selvatica fino agli animali esotici, come i tre volatili a cui l’Enpa di Monza sta cercando una nuova sistemazione.
Uccelli maltrattati e abbandonati
Il rifugio di Monza gestito da ENPA ospita dal 9 agosto due esemplari di calopsite (dette anche calopsitta), abbandonati alla clinica veterinaria di Cologno Monzese dal proprietario che non voleva più occuparsi di loro. Specie nativa dell’Australia, molto diffusa come animale da compagnia grazie a un carattere dolce e socievole, la calopsite presenta un corpo affusolato, una lunga coda a punta e una piccola cresta sulla testa, in natura presenta una livrea grigio-giallo chiaro, mentre gli esemplari allevati in cattività possono avere colori brillanti.
Strappate le penne
A entrambi sono state strappate brutalmente con le mani le penne remiganti per impedire loro il volo e anche il resto del piumaggio è piuttosto rovinato. Sono inoltre magri e debilitati, molto probabilmente per colpa di un’alimentazione sbagliata. Per loro si cerca un affido in coppia, oppure singolarmente se in compagnia di altri conspecifici. Sono animali ancora giovani e quindi pur non apprezzando il contatto con l’uomo, si lasciano abbastanza maneggiare e sicuramente lavorandoci si può arrivare a instaurare un bel rapporto. È necessario disporre di una gabbia di dimensioni adeguate con la possibilità di uscire, oppure di una voliera di grandi dimensioni. L’alimentazione deve essere a base di frutta, verdura e cereali, oltre a un buon misto di semi.
Parrocchetto perso. O abbandonato?
Un altro nuovo ospite del reparto monzese è un giovane parrocchetto monaco, uccello originario del Sudamerica dal vivace piumaggio verde e bianco, anche lui molto apprezzato come animale da compagnia per il suo carattere affettuoso e la capacità di parlare. Recuperato a metà luglio a San Fruttuoso di Monza, è molto carino e abituato al contatto umano e a farsi maneggiare. Pensiamo che si chiami “Apple” perché lo ripete spesso (o sarà la sua frutta preferita…?) e il fatto che sappia imitare perfettamente il pianto di un neonato suggerisce che sia
abituato a convivere in una famiglia con bambini piccoli.
Appelli inascoltati
“Dopo aver pubblicato appelli – senza successo – per ritrovare il suo proprietario, ora propendiamo per l’ipotesi dell’abbandono, anche perché chi perde un animale così, oltretutto piuttosto costoso, generalmente lo cerca in tutti i modi – hanno detto da Enpa – Anche per lui cerchiamo casa ma, essendo interessato dalla Convenzione di Washington (CITES -Commercio internazionale di animali e piante in pericolo), ci sarà un protocollo burocratico da rispettare prima di poterlo mettere in adozione. In entrambi i casi non saranno affidati ad allevatori o a chi intende usarli per la riproduzione e, come per tutti i nostri animali, saranno soggetti a controlli post-affido”.
Per informazioni
Per info o adozione potete scrivere a selvatici@enpamonza.it o rivolgervi presso il rifugio di Monza in Via San Damiano, 21 il sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30.