“Era di fronte a me in cucina, non avevo una via di fuga come le altre volte in cui ero riuscita a scappare. Lui mi ha spinto e fatto cadere a terra, poi mi ha preso a schiaffi sono riuscita a rialzarmi scalciando, ma si stava riavvicinando con la mano alzata per picchiarmi ancora e allora ho aperto il cassetto, ho preso un coltello e gli ho detto ‘vai via’”.
Uccise il compagno, in aula Stella Boggio rivive i momenti prima della tragedia
Sono gli ultimi istanti prima del dramma nella mansarda di via Tonale, a Bovisio Masciago, dove Stella Boggio e Marco Magagna, 33 e 38 anni, convivevano di fatto. La prima è imputata di omicidio volontario davanti ai giudici della Corte d’Assise di Monza per averlo ucciso con una coltellata al cuore al culmine di una lite.
All’udienza di oggi, mercoledì 11 dicembre, ha rivissuto in aula i momenti culminati in tragedia.
“Io volevo solo spaventarlo – ha riferito la donna – Invece prima è indietreggiato, ma poi mi è venuto incontro, non credevo neanche di averlo colpito finché non ho visto che si accasciava sul divano e gli usciva sangue sul maglione”.
Oggi Stella Boggio, madre di un bimbo di 9 anni avuto da una precedente relazione, si trova agli arresti domiciliari nella casa di Limbiate dei genitori. L’istruttoria processuale, nelle scorse udienze, ha ripercorso il rapporto burrascoso tra i due, che avevano liti frequenti che degeneravano anche in episodi violenti, come confermato da molti testimoni, amici e conoscenti della coppia. Qualcuno ha ricordato di avere visto lei con i lividi e i segni delle percosse. Altri hanno riferito di atteggiamenti aggressivi anche da parte dell’imputata.
Una dozzina di giorni prima dell’omicidio, lei lo aveva ferito a una mano, ancora con un coltello:
“Anche quella volta mi stava aggredendo, io ho agitato il coltello davanti a me per far sì che si allontanasse, lui ha messo le mani davanti e si è tagliato”.
La donna ha riferito di aver preso botte e schiaffi in un più occasioni. Inizialmente l’accusa era stata riqualificata in eccesso colposo di legittima difesa, poi è tornata la contestazione di omicidio volontario aggravato (essenzialmente per la violenza del colpo vibrato contro il petto dell’uomo) dopo il ricorso al Riesame della Procura. Ora il processo si avvia alle conclusioni, fissate per la prossima udienza di gennaio.