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Uccise il compagno, Riesame deciderà sul ritorno in carcere

Fissata al 24 febbraio la data dell’udienza per discutere dell’appello sulla custodia cautelare di Stella Boggio

Uccise il compagno, Riesame deciderà sul ritorno in carcere
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Uccise il compagno, Riesame deciderà sul ritorno in carcere. Fissata al 24 febbraio la data dell’udienza per discutere dell’appello sulla custodia cautelare di Stella Boggio

L'udienza del 24 febbraio

Fissata al 24 febbraio la data di udienza al tribunale del Riesame di Milano per discutere dell’appello sulla custodia cautelare di Stella Boggio, la donna di 33 anni attualmente ai domiciliari per l’omicidio del compagno Marco Magagna, trentottenne di Arese ucciso un mese fa con una coltellata al petto nella mansarda di lei in via Tonale a Bovisio Masciago.

Ora la 33enne è ai domiciliari

La procura di Monza, infatti, chiede che la donna lasci gli arresti domiciliari per tornare in carcere, sostenendo la tesi dell’omicidio commesso con dolo eventuale, e non quella dell’eccesso colposo di legittima difesa, ammessa invece dal gip dopo la convalida dell’arresto.

Il ricorso della procura

Gli inquirenti hanno deciso di impugnare il provvedimento del gip Marco Formentin, che verrà discusso davanti ai giudici milanesi verso la fine di febbraio. Per i pm, quella del gip non è una configurazione corretta (anche perché avvenuta quando mancavano alcuni atti di indagine).  Rivedendo gli esiti investigativi su quanto accaduto, e una volta acquisiti i dati (parziali) dell’autopsia, la procura, che in un primo momento aveva anche preso in considerazione l’ipotesi dell’eccesso colposo, ha sposato la linea del dolo.

La sera della lite

La sera della lite la donna riceve alcuni messaggi audio in cui avrebbe ricevuto insulti gravi dall’uomo, con atteggiamento aggressivo (ma non minacce esplicite). Lui pareva volesse chiudere la relazione. A quel punto, Stella torna nel suo appartamento.  Tra i due scoppia una lite nella quale, secondo il suo racconto, sarebbe stata aggredita fisicamente. Non chiama le Forze dell’ordine, né si rivolge a qualcuno per chiedere aiuto. Tra le mura di casa, i due si affrontano e lei gli pianta un coltello nel petto, facendo penetrare la lama molto in profondità, come emerso dall’autopsia.

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