Ucciso dalle Br: Lissone non dimentica il maresciallo Renzi
La famiglia dell'ex comandante si è recata, insieme al luogotenente dei Carabinieri, a rendere omaggio al monumento in cimitero
Questo pomeriggio, a Lissone, si è ricordato l'anniversario dell'uccisione del maresciallo Valerio Renzi ucciso dalle Brigate Rosse il 16 luglio del 1982.
Il ricordo a Lissone
La famiglia e il luogotenente Roberto Coco, comandante dei Carabinieri di Lissone, hanno reso omaggio alla tomba-monumento del maresciallo Valerio Renzi, ucciso in un attentato delle Br nel 1986, all'interno del cimitero principale della città.
I militari dell'Arma di Lissone, insieme alla vedova Anna Renzi e a uno dei due figli, ha infatti commemorato la figura del maresciallo che perse la vita durante un blitz dei brigatisti rossi davanti al Palazzo delle Poste di Lissone in piazza De Gasperi.
Pochi minuti di raccoglimento e un mazzo di fiori hanno reso omaggio al comandante Renzi che venne insignito anche della Medaglia d'argento al valor civile.
L'attentato nel 1982
Era il 16 luglio del 1982 quando il maresciallo Renzi, comandante della Stazione di Lissone dal 1975, di prima mattina si era recato all'ufficio postale per ritirare - come ogni giorno - la corrispondenza.
Una volta arrivato in piazza De Gasperi, però, la tragedia. Il militare si era trovato in mezzo a un'operazione di "esproprio proletario" portato avanti dalla colonna Valter Alasia delle Brigare Rosse.
Proprio lì, all'interno della sua Alfetta di servizio, il maresciallo trovò la morte. E proprio davanti all'ingresso del palazzo centrale delle Poste che l'Arma dei Carabinieri fece erigere un monumento (realizzato dall'artista lissonese Virginia Frisoni) dedicato al sacrificio e alla memoria del maresciallo, un monumento che ancora oggi in occasione delle più importanti feste nazionali è tappa del corteo delle autorità civili e militari.
L'inaugurazione del monumento a Valerio Renzi
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