L’ultimo saluto all’alpinista di Lissone morto dopo essere stato travolto da una valanga ha unito un’intera comunità.
L’ultimo saluto a Luca Laurin
Oggi, giovedì 14 dicembre, a centinaia le persone che hanno voluto salutare per l’ultima volta Luca Laurin, lo scialpinista morto la scorsa settimana dopo essere rimasto coinvolto in un drammatico incidente sulle Alpi svizzere.
A stento le navate dalla grande Prepositurale dei Santi Pietro e Paolo è riuscita a contenere le centinaia di amici, conoscenti e famigliari che si sono stretti attorno alla compagna Caterina e alla figlia Alice di soli dieci anni.
“Eri innamorato della montagna”
A celebrare la funzione funebre il prevosto don Marco Lodovici che si è voluto stringere – a nome di tutta la città – attorno alla famiglia del 43enne lissonese.
Luca viveva per la montagna e ora vedo tanto affetto intorno ai suoi famigliari. La passione per la montagna ce lo fa sentire ancora vicino, sulle vette la natura è bellissima e rimanda al senso dell’infinito.
Ha sottolineato il sacerdote, accompagnato da don Giorgio Erba, da don Daniele Stocco e da padre Giacomo Spini. Il feretro, accompagnato da amici e famigliari, è stato accolto sul sagrato della Prepositurale dal canto Signore delle Cime.
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L’incidente in Svizzera
Laurin, lissonese 42enne iscritto al Cai di Lissone e di professione fisico (lavorava alla StMicroelectronics di Agrate), è morto dopo essere stato travolto da una valanga mentre giovedì scorso si trovava con altri due alpinisti (di cui uno è anch’esso deceduto, mentre l’altro si è salvato) a Bivio, nel Cantone dei Grigioni, in Svizzera.
I tre esperti alpinisti erano impegnati nella discesa dalla vetta del Piz Grevasalvas, quando sono stati travolti da una slavina.
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