Un albero al Bosco dei Giusti per il desiano Mauri

"Un imprenditore morto per onestà, che ha contribuito ad arricchire la comunità"

Un albero al Bosco dei Giusti per il desiano Mauri
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Un albero al Bosco dei Giusti per il desiano Ambrogio Mauri. L'altro messo a dimora dedicato a Laila e Lakshmi, una giusta afgana e una indiana, che hanno combattuto nei rispettivi Paesi alla difesa dei diritti delle donne. Nel Parco delle Groane, dove si è svolta la cerimonia, erano presenti oltre a Roberta Miotto e Rossana Colombo della Associazione Senza Confini, il presidente del Parco delle Groane Roberto Della Rovere, Nando Dalla Chiesa, Luca Lo Presti di Fondazione Pangea Onlus e il fotoreporter Ugo Panella. C'era la figlia di Ambrogio Mauri, Roberta Mauri, il sindaco di Desio Roberto Corti, il sindaco di Seveso Paolo Butti e tanti studenti, quelli del Liceo Scientifico E. Majorana di Desio e dell'istituto comprensivo di Seveso.

Nando Della Chiesa: "Un imprenditore morto per onestà"

Roberto Della Rovere: “Mi auguro che giornate come questa – ha detto rivolgendosi agli studenti – lascino in voi un seme che poi, col tempo diventi la pianta dell’impegno nei confronti del prossimo di cui non bisogna mai avere paura. Nando Dalla Chiesa ha ricordato la figura dell’imprenditore Ambrogio Mauri partendo dal significato del Bosco dei Giusti: “Questi alberi che ricordano persone normali, giuste, hanno un valore elevatissimo. Non conoscevo la storia di Mauri fino a qualche anno fa quando è stato pubblicato il libro che ne racconta la vicenda. È una storia che parla a tutti, di una persona morta per onestà, uccisa dalla corruzione e dalla indifferenza che ruota intorno alla corruzione. Non so quanto la sua morte sia stata utile in qualche maniera a coloro che guidano la vita pubblica, ma noi abbiamo il compito di farne rivivere il ricordo affinché ciò avvenga”.

A Desio gli è stato dedicato un parco

Roberto Corti, sindaco di Desio, si è soffermato proprio sulla figura del concittadino Mauri: “Non l’ho conosciuto direttamente perché c’è un salto generazionale, ma io sono uno di quelli che gode ancora dei frutti delle sue scelte lungimiranti. Mauri è stata una persona che visse un’esistenza a 360 gradi. Fu imprenditore di indubbie capacità e creatività, padre di famiglia e assessore all’Urbanistica nel Comune di Desio, ruolo difficile e delicato che svolse in modo retto e trasparente. Rimangono ancora tracce importanti della pianificazione urbana datata 1972 che chi è arrivato dopo ha cercato solo di rovinare e peggiorare. A Desio gli abbiamo dedicato un parco, ha contribuito ad arricchire la comunità, ne è simbolo e testimone”.

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