Un anno fa morì di Covid il figlio, ora ricoverato c'è il papà
Maurizio Rizzo fu uno dei primi a morire per il virus in Brianza. Ora per la vita lotta il suo papà
Un destino davvero beffardo. E’ passato un anno da quando Maurizio è morto per Covid e ora la famiglia Rizzo si è trovata ancora ad avere a che fare con il Covid. Ora ricoverato in ospedale c'è il suo papà, che sta lottando contro il terribile virus. A marzo 2021 si ammalò Maurizio Rizzo, storico ambulante del mercato di Monza (aveva un banco di formaggi) che poi fu tra le prime vittime del Coronavirus che lo strappò alla sua amata famiglia a soli 56 anni.
Prima colpito il figlio, ora il papà
Non passa giorno che la sorella di Maurizio, Mary Rizzo non pensi a quel fratello sempre sorridente e su cui poteva contare. E ora vuole anche vederci chiaro sulla sua morte. «Sono arrivate le cartelle cliniche, vogliamo capire perchè fu intubato se la febbre non era alta e non saturava così basso. Abbiamo ancora tante, troppe domande. E a questo si aggiunge il dolore di aver perso una persona per me fondamentale». Ma intanto la «maledizione» Covid si è abbattuta ancora su di loro: oggi Mary e suo figlio sono positivi, così come sua sorella e la sua bambina e anche il papà di 87 anni sta combattendo contro il virus in ospedale.
«Due giorni fa ho festeggiato il mio compleanno, con un pensiero a Maurizio che fu strappato alla sua famiglia così presto da quel terribile virus e con la paura per papà che è ricoverato con il Covid». Sposato, Maurizio Rizzo aveva due figli, e tre anni fa era anche diventato nonno di una nipotina, che era la sua gioia più grande.
Il ricordo di Maurizio
«Era una persona meravigliosa, sempre pronta ad aiutare tutti quanti. Lui si è sempre preso cura di noi fratelli, eravamo in sei e due sono mancati nel 2012, lui ha fatto anche da “mamma” perché l’abbiamo persa nel 1981. Era il nostro protettore», ha ricordato Mary.
Rizzo non aveva malattie pregresse e stava bene prima di contrarre il virus. Allora ancora si sapeva pochissimo e non esistevano mascherine. «All’inizio aveva solo un po’ di febbre ed era stato a casa ad aspettare seguendo le direttive - ricorda oggi la la sorella - Poi la notte tra il 13 e 14 marzo ha avuto problemi respiratori, è stato trasportato all’ospedale di Erba, ma le sue condizioni sono peggiorate e lo hanno spostato in Terapia intensiva. Sembrava stesse migliorando e poi è morto». Adesso in ospedale c'è il suo papà, anche se le sue condizioni sembrerebbero in miglioramento.