Una casa per una mamma e la sua bimba in memoria dell’amato don Naborre
E stata costruita in india, nel villaggio fondato da padre Luigi Pezzoni, grazie alla generosità dei veduggesi
«Donated by veduggesi. In memory of don Nava Naborre. Italy 2020 (Donato dai veduggesi. In memoria di don Nava Naborre)».
Recita così la targa accanto alla porta d’ingresso della casetta che dal mese di novembre ospita una mamma, lebbrosa, rimasta sola a crescere la sua bambina.
Si trova in India, nel villaggio di Shanti Nagar (Villaggio della pace) fondato da padre Luigi Pezzoni, ed è stato il miglior modo possibile per rendere omaggio all’amato ex parroco di Veduggio con Colzano che del missionario del Pime era compagno di seminario.
Don Naborre e padre Luigi: l'amicizia nata dalla musica
Forse legati dalla musica - entrambi suonavano la fisarmonica - erano poi rimasti sempre amici, con don Naborre pronto a sostenere l’importante presenza di padre Pezzoni in terra indiana, con l’appoggio dei parrocchiani veduggesi che lo avevano conosciuto personalmente. In India il missionario aveva vissuto per quarantasette anni, dando vita alla prima parrocchia a Nalgonda (oggi diocesi) e il «Leprosy Health Centre». Padre Luigi era infatti infermiere diplomato, specialista per la cura della malattia di Hansen, e poi dottore in medicina. Non solo, grazie a lui sono nati il villaggio di Shanti Nagar con 100 casette per i lebbrosi ed ex lebbrosi e un lungo elenco di opere che hanno nutrito il corpo, l’anima e la mente della popolazione. In particolare di quella piegata dalla lebbra, accanto alla quale il sacerdote aveva deciso di vivere.
Un’attività di grande valore che ha visto, come detto, anche l’impegno concreto dei veduggesi. C’è il Corpo musicale Santa Cecilia che ogni anno rinnova l’adozione di un bambino del lebbrosario indiano, alla cui inaugurazione non mancò don Naborre, accompagnato da una delegazione di amici italiani; ci sono poi i tanti che hanno donato le casette del Villaggio della Pace.
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Una casa in ricordo dell'ex parroco
L’ex parroco di Veduggio spesso suggeriva a chi subiva un lutto di far costruire in suffragio del proprio caro una dimora per una famiglia di lebbrosi. Ed è così che si arriva al presente: alla morte di don Naborre, il 23 settembre del 2017, per i suoi parrocchiani è stato spontaneo raccogliere il suo consiglio ed inviare a suor Ambika, che dalla morte di padre Luigi continua la sua opera, l’equivalente per costruire una casa in memoria di don Naborre. Dopo tre anni è stata ultimata e il 12 novembre - anniversario della scomparsa del missionario - consegnata a una mamma ed alla sua bimba. Nei giorni scorsi la religiosa ha fatto avere ai veduggesi le foto di quanto realizzato. E dal Cielo, don Naborre avrà sicuramente sorriso.