Una pietra d'inciampo in ricordo di Alessandro Varisco

Presente il sindaco e i parenti della vittima.

Una pietra d'inciampo in ricordo di Alessandro Varisco
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L’Amministrazione comunale rende omaggio alla memoria di Alessandro Varisco con la posa di una pietra d'inciampo.

Una pietra d'inciampo in sua memoria

Venne arrestato il 27 marzo 1944 e successivamente deportato a Mauthausen, dove trovò la morte il 28 febbraio 1945. Proprio per onorare il suo sacrificio, sabato mattina il sindaco Luca Ornago, insieme ai suoi assessori, ha posato una pietra di inciampo in Piazzetta sant’Alessandro. Un modo per far vivere il sacrificio di Varisco e per restituire alla Cascina un pezzetto della propria storia.

Le vicende riguardanti Varisco iniziarono nel marzo del 1944 quando le grandi industrie siderurgiche del Nord Italia, compresa la Falck, aderirono ad uno sciopero dai connotati fortemente antifascisti.
L’adesione a queste azioni costò ai lavoratori coinvolti, compreso Varisco, la deportazione. Dopo un breve passaggio dalla caserma Umberto I di Bergamo, il 5 aprile 1944 fu caricato su un convoglio diretto verso Mauthausen, che arrivò a destinazione l’8 aprile. Alessandro, a cui fu assegnato il numero di Matricola 61773, vi rimase fino al 28 aprile, quando fu trasferito a Gusen, dove trovò la morte nel febbraio del 1945.

Un paese per ricordarlo

La cerimonia di questa mattina, sabato, ha visto la presenza di Milena Bracesco, presidente provinciale dell’Associazione nazionale deportati e delle autorità. Le pietre di inciampo, ricordiamo, sono piccole targhe in ottone e sono legate ad un progetto dell’artista berlinese Gunther Demnig, realizzata a scopo commemorativo e posta su un sanpietrino, in memoria delle vittime del fascismo e nazismo.

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