Nel Parco

Uno straniero violento ha occupato la Cascina dismessa

L'uomo ha già aggredito un maestro che voleva difendere la sua classe, ma per un cavillo è ancora lì

Uno straniero violento ha occupato la Cascina dismessa
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Aveva minacciato dei bambini che si erano avvicinati troppo alla Cascina del Sole e quando il loro maestro, durante la gita di classe al Parco di Monza, era intervenuto per difenderli, lo aveva malmenato a calci e pugni. Un momento spensierato che aveva rischiato di trasformarsi in dramma e che potrebbe risuccedere.

Occupata la Cascina nel Parco

Era il 4 giugno 2024, l’uomo stato denunciato a piede libero dalla Polizia di Stato, che aveva cercato di collocarlo in un Cpr. Invano.
E infatti, dopo quasi due mesi da quella aggressione, il tunisino violento si trova ancora lì, a pochi metri da dove ogni giorno si affollano centinaia di bambini e famiglie per godersi un po’ di svago in prossimità dell’area giochi del Parco, in un momento di gite di centri estivi. E intanto ogni giorno sul prato in prossimità della Cascina del Sole si recano i bambini (giovedì c’era una gita del centro estivo), tutti ignari del pericolo.
E questo accade per un cavillo. Denunciato per percosse, nei confronti dell’uomo era stato emesso un avviso orale del Questore, nonché un ordine di allontanamento. La Questura aveva individuato per lui un posto in un Cpr, essendo straniero e privo di documenti, ma i medici incaricati non hanno rilasciato il certificato medico necessario, non ritenendolo idoneo alla vita in comunità.

Da oltre un mese indisturbato

E così l’uomo è tornato in quello che - durante l’aggressione - aveva definito «il suo territorio», ossia la struttura ormai abbandonata e fatiscente della Cascina del Sole nel Parco. Forse il luogo in cui già si era sistemato a inizio giugno, visto che i testimoni avevano raccontato di averlo visto «sbucare» dai cespugli in prossimità della Cascina del Sole, prendendosela coi bambini che si erano avvicinati troppo al suo spazio.

Del resto a un occhio attento non sfugge che sul terrazzino della Cascina c’è uno stendino, chiaro segno di una presenza e anche la recinzione che delimita l’area della Cascina non accessibile è stata divelta.
Dopo la segnalazione di alcuni fruitori del Parco che hanno notato la presenza nella struttura, la Polizia lo ha sorpreso all’interno lo scorso weekend e l’uomo è stato portato in Comando. Tutto risolto? Nemmeno per sogno.
Lo straniero a tutt’oggi vive ancora nella cascina, ogni tanto si affaccia dalla finestra in mutande, come se fosse a casa sua. Impossibile risolvere il problema?
A quanto fa sapere la Questura, la macchina è in moto, ma il procedimento è lungo per uno dei vizi dell’italica burocrazia, nonostante la buona volontà di risolvere la questione.

Il problema dei luoghi

Riemerge così il problema dei luoghi del Parco che non solo non svolgono più il loro compito di «presidio» e servizio, ma che diventano addirittura ricettacolo di sbandati.
A denunciare la situazione il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marco Monguzzi: «In passato era una struttura gestita a bar, oggi la Cascina del sole è abbandonata e non fornisce più quel presidio e quella funzione sociale che aveva - ha detto - Il Consorzio ha sparato troppo alto e ovviamente non riesce ad affidarne la gestione, chi fa un’operazione del genere, deve considerare gli equilibri economici e se finora nessuno si è fatto avanti per gestirla, significa che non era concorrenziale».
Ovviamente tanto pesa il costo della manutenzione. «Ogni struttura così in un anno ne perde circa dieci dal punto di vista della manutenzione, per questo il problema va affrontato al più presto».
Purtroppo però la Cascina del Sole non beneficerà nemmeno dei primi finanziamenti in arrivo col Masterplan.
«Anche da quel punto di vista sembra tutto fermo e sono molti gli edifici ad avere bisogno di manutenzione: il tetto di Casalta è crollato e ora l’edificio è interdetto all’accesso per il pericolo - ha detto ancora Monguzzi - Il Parco è nel degrado: anche al Mulino del Cantone c’è stato un crollo segnalato con un semplice tondino con nastro bianco e rosso che se l’avesse fatto un privato avrebbe preso le multe, per non parlare della copertura in amianto cemento della biglietteria dell’ex ippodromo. Quando una commissione per fare il punto della situazione?».

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